Politica

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Se il gettone di presenza del comune di Genova, bloccato da una decina di anni, dovesse essere adeguato all’Istat, passerebbe dagli attuali 97, a 104 euro. Un aumento risibile. Ma la pazza idea accarezzata da qualcuno è, invece, di portarlo addirittura a 200 euro lorde, a seduta. Un balzo del 100% che ha scatenato non poche critiche, specie dopo che la notizia è stata anticipata, 24 ore fa, da Primogiornale. Anche perchè il raddoppio del gettone non si fermerebbe qui. Radio Tursi spiega che è intenzione di chi sostiene l’aumento, di arrivare quanto prima, a sostitituire il gettone con l’indennità fissa mensile. Cosa vuol dire? Che se oggi i consiglieri comunali vengono pagati per il numero di riunioni a cui partecipano, con l’indennità avrebbero un fisso mensile, sia che facciano facciano 20 riunioni al mese, sia che ne facciano una. Per passare dal gettone all’indennità, però, è necessario dimostrare che le casse del comune raggiungono una certa spesa in fatto di stipendi. Che oggi, con il gettone a 97 euro, sono ancora bassi rispetto a quella soglia. Portando il gettone a 200 euro, la spesa salirebbe. E così si potrebbe pensare di chiedere l’indennità. Il giochetto, però, che per le casse di Tursi vorrebbe dire un aggravio notevole delle spese, rischia di saltare o di essere ridimensionato. Non tutti sono d’accordo. Martedì ne parleranno i capigruppo in comune e vedremo. In regione, intanto, l’ex consigliere Vittorio Adolfo, che pur essendo parlamentare ha preso in questi anni anche la pensione dall’ente di via Fieschi, pare per errore, ha annunciato che restituirà, con tanto di interessi, quanto percepito ingiustamente. (Davide Lentini)