Centomila euro a testa. In totale fa due milioni e mezzo di euro. È quanto lo Stato chiede ai 25 no global imputati nel processo per gli incidenti di piazza durante il g8 di Genova e accusati di devastazione e saccheggio. Non solo, dunque, la maxi condanna a 225 anni di reclusione, con pene individuali che vanno dai 6 ai 16 anni, ma anche la richiesta di un ingente risarcimento danni. Ad avanzarla è stato l’avvocato dello Stato Ernesto De Napoli, parte civile nel processo, al termine della sua arringa. Motivo di una richiesta simile? “Le gesta scellerate dei violenti hanno avuto una risonanza planetaria –ha detto l’avvocato– tanto che i disordini sono finiti nelle enciclopedie alla voce ‘i fatti di Genova’”. Insomma, per lo Stato italiano un notevole danno di immagine. Nel caso in cui i 25 no global dovessero essere assolti dalle accuse di devastazione e saccheggio, ed essere ritenuti colpevoli di resistenza a pubblico ufficiale o violenza, lo Stato chiede un risarcimento di 30 mila euro ciascuno. La rihiesta massima è anche in questo caso per la lecchese Marina Cugnaschi, che dovrebbe pagare 83 mila euro. Per lei, al processo penale, i pm hanno chiesto 16 anni di carcere. Dopo questa richiesta sale inevitabilmente la tensione per la manifestazione convocata dalle organizzazioni no global per il prossimo 17 novembre a Genova. (Davide Lentini)
Politica
SCONTRI AL G8, LO STATO CHIEDE 2 MILIONI E MEZZO DI DANNI
1 minuto e 8 secondi di lettura
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
- Bimbo di due anni cade dal balcone a Salvatore di Cogorno
-
Prove gratuite di Taekwondo a Sturla e Brignole
- Il Gaslini è il primo IRCCS ligure ad avere una Cell Factory, per la cura di malattie rare prive di terapie
- Otto ore di sciopero generale della Città metropolitana di Genova, "per Gaza e contro tutte le guerre"
- Il centrodestra commemora Charlie Kirk, polemica in consiglio comunale a Genova
- La rivelazione Ellertsson, l’equilibratore del Genoa con l’Italia nel cuore
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie