salute e medicina

Per una corretta informazione sul tumore al seno metastatico
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 In Italia sono oltre 37mila le donne che vivono con una diagnosi di carcinoma mammario metastatico. Si tratta di un dato in crescita e che evidenzia i grandi passi avanti fatti dalla ricerca medico-scientifica. A questa particolare categoria di pazienti è dedicata la nuova campagna di IncontraDonna Onlus, l'Associazione no profit che vuole promuovere una corretta informazione sul tumore del seno.


Si chiama "Sono una Donna con Carcinoma #metastabile" e prevede la creazione di infografiche e una forte campagna social, un ciclo di tre webinar al quale partecipano esperti della comunità scientifica e una survey dedicata sulla percezione del tema 'metastatico'. L'iniziativa è realizzata con il contributo non condizionante di Seagen ed è stata presentata in occasione del primo evento on line dedicato alle donne e ai caregiver residenti nel Centro Italia. "Anche in questa fase così difficile contraddistinta dal Covid abbiamo visto quanto conta la prevenzione" ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un messaggio video. "E' l'arma più importante e quindi tutte le iniziative che vanno in questa giusta direzione devono essere sostenute. E' stato importante istituire la giornata nazionale dedicata al tumore al seno metastatico del 13 ottobre. E' un evento che ci consente di tenere alta l'attenzione su una tematica decisiva che riguarda la vita di tutti".


"Nel nostro Paese si parla poco e non volentieri di tumore metastatico del seno - ha quindi sottolineato Adriana Bonifacino, Presidente di IncontraDonna Onlus - gli ultimi studi hanno dimostrato come la sopravvivenza sia in costante aumento. Il termine "metastatico" deve quindi essere sdoganato dall'accezione negativa a cui spesso viene ancora associato. Con questa nuova campagna vogliamo favorire una maggiore sensibilizzazione e promuovere un'informazione sempre più corretta. Si tratta di forme di cancro che possono essere cronicizzate".


"Infatti, oggi è possibile rallentare la progressione della neoplasia e garantire anche una buona qualità di vita" ha proseguito Paolo Marchetti, Ordinario di Oncologia all'Università Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata. Lo dimostra il fatto, rileva, che "negli ultimi 30 anni assistiamo ad un calo costante della mortalità. Ciò è dovuto anche alla personalizzazione delle cure grazie ad una maggiore conoscenza biologica delle varie forme di cancro".