
La rappresentazione lega il protagonista alla città della Lanterna e non dimentica la vicenda, inevitabilmente, legata al suo nome, ossia, quella di malagiustizia che lo vide vittima e da tutti conosciuta come “caso Tortora”. L'artista ripropone la questione ai giorni d'oggi con il ritorno della discussione riguardante la responsabilità civile dei giudici e il possibile nuovo referendum in materia. Sull'opera, però, prevale il professionismo del presentatore tv con la celebre frase pronunciata al suo ritorno nel piccolo schermo.
IL COMMENTO
Inchiesta corruzione a Genova: garantisti, giustizialisti e buoni gesti
Piano, l’acqua, Joyce e Caproni. Ci voleva una settimana di poesia…