Il 10 maggio 1625 pochi soldati della Repubblica di Genova sconfissero un forte esercito franco savoiardo comandato dal Duca Emanuele I di Savoia e composto, secondo le ricostruzioni, da oltre ottomila uomini. Quella sconfitta pose fine alle ambizioni del Duca relative alla città di Genova. Lì, al confine tra Polcevera e Scrivia, venne eretto il Santuario della Madonna Regina della Vittoria. Nel corso della storia, quell'episodio è stato ricordato con pellegrinaggi dai paesi limitrofi e una vera e propria festa di valle. La modernità, e più recentemente il Covid, hanno praticamente azzerato la memoria della giornata.
A tenerla viva, l'impegno del rettore Alessandro Carbone in collaborazione con l'associazione A Compagna, presieduta dal professor Franco Bampi. Assieme si sono resi protagonisti di una messa in lingua genovese. Presenti nella celebrazione odierna anche il sindaco metropolitano Marco Bucci e i primi cittadini di Mignanego, Savignone e Busalla: Maria Grazia Grondona, Mauro Tamagno e Loris Maieron.
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