
"Il rischio principale di questo stato è di diventare insofferenti e insofferenti alla nostra insofferenza, oltre che indifferenti e indifferenti alla nostra indifferenza", spiega la psicoterapeuta Sara Piattino. "Il primo passo da compiere è ammettere ciò che si sta provando, anche perché non siete i soli a trovarvi in questa condizione".
Adesso con le prime riaperture ed un progressivo ritorno alla socialità, è tempo di riprendere in mano la propria vita, ricordando di dedicare dei momenti nel corso della giornata per se stessi. "Per uscire dal torpore, bisogna darsi degli obbiettivi, ma non a lungo termine. Per dirla con un acrostico, ORA, obbiettivi raggiungibili adesso".
IL COMMENTO
Quella sommossa di Genova che segnò la fine del centrismo
Dalla Genova “meravigliosa” a quella della povertà e della solitudine