Dieci anni dopo, il ricordo di Wouter Weylandt è ancora nel cuore di tutti gli appassionati di ciclismo. Il 9 maggio 2011, durante la terza tappa Reggio Emilia - Rapallo del Giro d'Italia, il 26enne velocista belga - una buona carriera con non pochi successi in volata, la sua specialità - incappò in una caduta mortale lungo il rettifilo che da San Siro Foce conduce a Borgonovo Ligure, sulla discesa del Passo del Bocco. Allargatosi troppo verso il muretto esterno di contenimento, colpì il manufatto col pedale sinistro che fece leva proiettando il ciclista sulla parete opposta. L'impatto non diede scampo al corridore, malgrado gli immediati soccorsi.La tappa del giorno successivo venne neutralizzata in segno di lutto e da allora l'organizzazione del Giro ha ritirato il numero 108, che era quello di Weylandt al momento dell'incidente. Sul punto dell'impatto è stata collocata una stele commemorativa, meta di tutti i cicloamatori che percorrono la strada del Bocco, una delle salite più amate del Levante ligure.
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