cronaca

Elio Ghelli ha imparato da uno scozzese ricoverato al San Martino: "Per alcuni porto fortuna"
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Elio Ghelli, 62 anni, genovese, ex tecnico di radiologia dell'ospedale San Martino, è l'ultimo suonatore di cornamusa di Genova: per anni lo abbiamo visto davanti alle chiese del centro con altre tre suonatori di cornamusa, ora si esibisce da solo davanti al pronto soccorso del Galliera.

"Gli altri tre suonatori si sono trasferiti a Milano, Levanto e Moneglia. Suono davanti all'ospedale per ringraziare medici, infermieri e altri lavoratori della sanità che ci stanno aiutando a superare la pandemia" racconta esibendo un saluto militare soprattutto quando parla dell'ospedale San Martino, "i migliori, orgoglioso di averne fatto parte" butta lì con un sorriso.

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Incontriamo lo scanzonato Ghelli sulla scalinata di piazza Corvetto, davanti alla statua di Mazzini, da dove dall'alto domina la zona e il suono della sua cornamusa riempie lo spazio e attira l'attenzione di tutti: "Prima suonavamo nelle chiese ogni ultimo sabato del mese e alla fine della giornata dopo trenta pezzi ero davvero stanco. Adesso che sono rimasto solo e con le restrizioni per il covid suono molto meno".

Personaggio noto alla città, per alcuni il sorridente suonatore di cornamusa è anche un porta fortuna: "Mi ha fermato un signore dicendo che ogni volta che mi vede suonare gli succede qualcosa di bello, una volta la figlia ha partorito ed è andato tutto bene, un'altra volta il figlio che aveva un colloquio di lavoro è stato assunto, per me è una grande soddisfazione anche solo un sorriso".


Ghelli svela che indossa la divisa delle forze armate di Malta perchè è la più comoda e ammette che la moglie e le due figlie con lui (e il suo hobby) hanno "una pazienza certosina".

E a chi afferma che genovesi e scozzesi sono due popoli parsimoniosi risponde così:
"Diciamo che sono molto parchi nello spendere i soldi".