salute e medicina

Terapie intensive di pochissimo superiori al livello di attenzione
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"Perbacco, certo che sì". Così Angelo Gratarola, coordinatore del dipartimento interaziendale regionale dell'emergenza-urgenza, conferma in modo estremamente sintetico l'effetto della vaccinazione negli ospedali liguri tra i sanitari ma anche negli over 80, coloro che nelle prime due ondate erano stati più colpiti.


"In Liguria a mio modo di vedere la campagna di vaccinazione è stata fatta in maniera massiccia e fatta bene rispetto ad altre regioni - spiega Gratarola - ha dato i suoi frutti perché noi in ospedale praticamente di contagio all'interno non ne abbiamo più, il personale sanitario è stato messo in sicurezza e questa era la prima cosa da fare cioè garantire il funzionamento degli ospedali e delle Rsa, l'effetto è stato straordinario: medici e infermieri non si sono praticamente più contagiati interno dell'ospedale".


Da una parte i vaccini all'interno degli ospedali e delle strutture sanitarie dall'altrà l'età media che si abbassa: "L'età si è abbassata notevolmente - racconta - i grandi anziani in pratica non sono più venuti in ospedale, la mortalità si è abbassata e avete visto che progressivamente il numero dei pazienti contagiati si è abbassato e questo non è solo legato ai comportamenti ma con i vaccini mano a mano si tolgono persone da pazienti a rischio che diventano sempre più immuni".


In Liguria intanto calano i positivi, mentre le terapie intensive rimangono ancora lievemente superiori al livello di guardia
: "La situazione delle terapie intensive è stabile nel senso che a ieri siamo a 72 posti occupati su 226 disponibili come numero massimo della forza intensiva della Regione - conclude - 72 vuol dire poco più del 30% che sarebbe una sbavatura sopra quella quota che l'Istituto superiore di sanità stabilisce come luogo di sicurezza però dobbiamo tenere conto che essendo calato RT cioè l'incidenza di contagio nella regione ed è anche in calo progressivo il numero dei posti letto occupati in media intensità ci sono meno malati che entrano rispetto a quelli che escono e quindi anche i letti di terapia intensivo, seppur con lentezza dovuta alla gravità, caleranno".


Fondamentale ora che siamo in zona gialla non abbassare la guardia e continuare a mantenere in essere tutte le misure di protezione che in questi oltre 12 mesi abbiamo imparato: uso corretto delle mascherine, distanziamento fisico, igienizzazione e lavaggio frequente delle mani associato alla necessità di arieggiare i locali al chiuso.