cronaca

Le dosi arrivate in Italia, ma limitate le ripercussioni sul piano vaccinale
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La Johnson & Johnson, che ha consegnato oggi le sue dosi di vaccino anti-Covid anche in Europa, precisa di aver deciso di "ritardare il lancio" del proprio siero nel vecchio continente, "in un'ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorità sanitarie europee". Lo precisa la stessa azienda farmaceutica dopo la sospensione, da parte dalle autorità americane, delle somministrazioni del vaccino in seguito a sei casi di reazioni rare legate alla formazione di coaguli di sangue, tra cui un decesso.

"Stiamo lavorando a stretto contatto con esperti medici e autorità sanitarie, e favoriamo fermamente una comunicazione aperta di queste informazioni agli operatori sanitari e al pubblico", afferma l'azienda. I CDC e la FDA statunitensi, sottolinea inoltre J&J, hanno messo a disposizione informazioni sul corretto riconoscimento e gestione di questi disturbi a causa del trattamento unico richiesto da questo tipo di coaguli di sangue. Le autorità sanitarie, precisa l'azienda, "consigliano alle persone che hanno ricevuto il nostro vaccino contro il COVID-19 e che sviluppano un forte mal di testa, dolore addominale, dolore alle gambe o respiro corto entro tre settimane dalla vaccinazione di contattare il proprio medico".

Intanto, sono 184mila le dosi del vaccino Janssen della Johnson & Johnson arrivate nel pomeriggio all'hub della Difesa di Pratica di Mare. Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia. L'Ema, già lo scorso 9 aprile, ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni di eventi tromboembolici in quanti hanno ricevuto il vaccino anti-Covid Janssen. Il vaccino attualmente è utilizzato solo negli Stati Uniti, con un'autorizzazione all'uso di emergenza. Nell'Ue è stato autorizzato l'11 marzo, ma non viene ancora inoculato. Al momento non è chiaro se vi sia un'associazione causale con gli eventi trombotici.

"Stanno arrivando nel nostro Paese 4,2 milioni di vaccini, ma solo 200mila sono J&J. Questa sospensione crea disagi e preoccupazione ma la dobbiamo ridimensionare perché sono pochissimi i casi, sono in un numero inferiore a quelli di AstraZenenza. Questo poi dimostra che c 'è trasparenza e sorveglianza sui vaccini". Lo ha detto la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini partecipando a un evento organizzando da Eureca su Stato, regioni e lotta la Covid. "Il nostro piano quindi non viene intaccato grazie ad altri prodotti", ha aggiunto. "Ci affideremo a Aifa e all'Ema e aspetterò le loro valutazioni, ma ad oggi i nostro piano è perfettamente in grado di andare avanti". 

"Appena Ema e gli Usa ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore ma io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perchè è un vaccino importante". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza dopo la sospensione del vaccino J&J negli Usa a seguito della segnalazioni di alcuni casi di eventi trombotici. "La scelta statunitense è precauzionale , la scelta di J&J di non immettere in commercio immediatamente in Ue il vaccino è anch'essa una scelta di natura precauzionale. Il nostro auspicio è di poter al più presto sciogliere questi nodi, e usare anche questo vaccino", ha detto Speranza. "Intanto c'è stata una scelta nelle ore successive al pronunciamento delle autorità regolatoria Usa di sospendere il vaccino di J&J da parte della stessa azienda, che ha scelto di rinviare per un tempo limitato l'immissione in commercio in tutti i paesi europei di questo vaccino. E' un vaccino importante e che ha una caratteristica che ha particolare significato perché riesce a immunizzare con una sola dose anziché due dosi . E' chiaro che rispetto alla scelta fatta dagli Usa, l'azienda ha scelto di non immettere immediatamente sul mercato il vaccino in Europa e di fare prima - ha concluso - i controlli sui dati americani