
Bassetti aveva sporto denuncia dopo i numerosi messaggi giunti sui suoi profili social - alcuni molto pesanti e continui, oltre 800 in tutto - e la Digos aveva iniziato a indagare.
Fino a giungere ai primi due segnalati, a cui sono stati sequestrati profili, cellulari e computer per svolgere le dovute indagini. I due abitano rispettivamente a Cosenza e Trieste, ma non sarebbero i soli: le autorità stanno infatti indagando su altre persone che nelle ultime settimane avrebbero messo in atto una campagna di odio social nei confronti del medico.
Dopo i primi insulti, giusto a inizio anno, Bassetti aveva dichiarato: “Ho passato buona parte della mia giornata, dopo essere rientrato dall’ospedale, a cancellare insulti e a bannare profili Facebook falsi. Sono stato insultato, minacciato e deriso da no-vax e gente ignorante che non meriterebbe neanche di stare sulle piattaforme social”. Pronta era arrivata la solidarietà di medici e autorità.
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