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Sabato con il Verona la partita giusta per capire se la squadra ha qualche motivazione
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Un primo tempo davvero brutto quello della Sampdoria contro il Napoli, sia sul piano tecnico che su quello caratteriale, né tiri in porta né ammoniti. Il gol di Fabian Ruiz è stato persino stretto alla squadra di Gattuso, che ha imperversato, complice anche l’assenza nella Samp di una mente di centrocampo, dove la mossa Jankto non si è rivelata azzeccetissima.



Nella ripresa la squadra di Ranieri si è svegliata, ha macinato qualche buona azione offensiva con Gabbiadini che ha scaldato le mani al portiere avversario ma non è bastato ed il gol di Osimhen ha chiuso definitivamente i giochi.



Una sconfitta ineccepibile, anche se la rete di Thorsby annullata da Valeri dopo il consulto al Var ha lasciato sul terreno la sgradevole sensazione che a parti invertite la tecnologia sarebbe rimasta spenta. Keita, quando è entrato, non è riuscito ad imprimere l’accelerazione sperata.



Ranieri continua a predicare i 52 punti e chiede alla Sampdoria di non mollare, ma le motivazioni francamente non sembrano tantissime, da parte di chiunque.



Sabato ci sarà il Verona e potrebbe trattarsi del primo set ball salvezza, quanto basta per mandare in archivio una stagione senza soverchie sofferenze. Se ci fosse poi spazio per qualche ambizione, come la caccia all’ottavo posto fissato da Ferrero, si vedrà in occasione del prossimo scontro diretto.



Ma è anche vero che lo stesso presidente ha già avviato le selezioni per il futuro allenatore e per il mercato in vista del prossimo campionato, quello, speriamo, del ritorno dei tifosi allo stadio.