"Abbiamo sempre pensato di svolgere una funzione operativa e professionale di raccordo fra mercati internazionali e mercato nazionale, fra mare e terra. Il blocco di Suez ci colloca davanti a una nuova missione: far capire al Paese, ai media e all'opinione pubblica che la sopravvivenza economica, il benessere, le possibilità di ripresa del Paese anche dopo la pandemia dipendono da un solo fattore: i trasporti marittimi e quindi le relazioni commerciali che attraverso questi e i porti, l'Italia, specie in chiave mediterranea sarà in grado di ristabilire". Lo scrive in una nota Alessandro Santi, presidente della Federazione nazionale agenti marittimi, Federagenti. "Il Canale di Suez non è un semplice nome sulla carta geografica, ma è il cordone ombelicale che tiene in vita l'economia italiana e impedisce a gran parte del Mediterraneo di assumere le sembianze di uno stagno. La sottovalutazione da parte di politica, istituzioni e media degli effetti potenzialmente gravissimi conseguenti il blocco del Canale per l'Italia, ha evidenziato in modo drammatico come l'Italia, per decenni chiusa in se stessa e incapace di seguire la sua vocazione mercantile mediterranea, abbia perso di vista il ruolo strategico, unico, dei trasporti via mare".
10° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Franco Manzitti
Sabato 13 Dicembre 2025
-
Matteo Cantile
Mercoledì 10 Dicembre 2025
leggi tutti i commentiLo sprint di Andrea Orlando ex perdente lanciato verso dove?
Ex Ilva, basta illusioni: ora l'unica via è lo Stato