cronaca

Non solo la pandemia e il caos autostrade in Liguria
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Una vera e propria mazzata. Non bastavano la pandemia e il caos autostrade che ormai da tempo affligge la Liguria. Anche l'aumento del carburante va a penalizzare un po' tutti. Bastano i numeri per far capire la situazione: nei primi tre mesi del 2021 il costo di benzina e gasolio è aumentato del 9%, addirittura del 15% se si torna indietro a novembre. Spese in più che pesano e non poco sulle casse degli utenti della strada.

Tra i settore più penalizzati c'è quello dell'autotrasporto. I cantieri sulle autostrade liguri, le continue chiusure e modifiche alla viabilità, i costi dei pedaggi più alti d'Italia e ora anche il carburante il cui prezzo schizza alle stelle.

A denunciare la gravità e insostenibilità della situazione è Luciano Vazzano, segretario territoriale di Cna Imperia: "Oltre alle condizioni di lavoro non adeguate, i servizi igienici chiusi, l’impossibilità di fermarsi per un pasto decente, la mancanza di docce, il ritardo dei ristori: ora la categoria deve fronteggiare questa corsa al rialzo del prezzo del carburante, che, calcolando una percorrenza di circa centomila chilometri annui, determina maggiori costi di circa mille euro".

Mille euro in più all'anno, mille euro in meno di reddito. A questo per chi viaggia sulle strade della Liguria si aggiunge lo stress e le ore di lavoro perse in coda. La sola chiusura per 40 giorni della galleria Monte Galletto sulla A7 secondo le stime porterà a una perdita di circa 25 milioni di euro per tutto il settore. L'aumento del costo del carburante è un ulteriore peso da sopportare.

Dalle associazioni di categoria arriva l'appello rivolto al governo Draghi: "I mezzi per fronteggiare questi aumenti ci sono – spiega ancora Vazzano – a cominciare almeno dall’eliminazione di alcune delle innumerevoli accise, a cui va aggiunta l’Iva al 22%, che pesano sul prezzo dei carburanti in Italia. Le accise incidono per più di un terzo e sono composte in buona parte da imposte di scopo, introdotte dai vari Governi per raggiungere specifici obiettivi, a partire addirittura dal 1935".


Il rischio neanche troppo nascosto, è che a pagare alla fine sia ancora una volta tutti i cittadini. "Se benzina e gasolio si fanno pagare sempre di più, il rischio è quello di innescare un effetto a cascata che si ripercuoterà inevitabilmente sugli aumenti correlati all’utilizzo dei carburanti: su tutti, il rincaro delle merci, che in Italia viaggiano prettamente su gomma" conclude il segretario territoriale Cna Imperia.