La festa delle donne dell'8 marzo è prima di tutto una festa dei diritti, come spiega a Primocanale Liana Maggiano, Presidente AIAF (Associazione Italiana Avvocati di Famiglia e Minori in Liguria): "La richiesta delle donne era sempre la stessa. Nello sciopero del febbraio del 1910, a New York, al quale parteciparono 20 mila camiciaie, e l'oggetto di protesta, il diritto che veniva rivendicato, era sempre quello della parità di genere, e il diritto primo che simbolicamente rappresentava tutti i diritti, era il diritto di voto che veniva negato alle donne e che in Italia venne introdotto solo nel 1945".La storia ci porta poi fino ai giorni nostri. "Se noi guardiamo a quello che sta accadendo oggi, purtroppo non possiamo essere molto fieri, perchè le discriminazioni di genere sono molto forti, molto diffuse, molto presenti nella società, sia nel mondo del lavoro e nella famiglia. Per non parlare poi della violenza che colpisce le donne, una violenza purtroppo in aumento" dice Maggiano.
Dunque la riflessione che ci deve muovere è quella di "Una necessità di un cambiamento culturale immediato. Tutti noi, donne e uomini, tutte le forze politiche, devono entrare in campo per educare al rispetto della diversità che deve arricchire e non discriminare" sottolinea Maggiano.
L'avvocato ci lascia poi con una riflessione:" Oggi ho avuto in dono un fiore, e chi me lo ha regalato mi ha detto che questo era un fiore donato simbolicamente da un uomo a tutte le donne del mondo. Allora io, a nome di tutte le donne, accetto questo dono come profondo di una riconciliazione, come abbraccio e simbolo di una pacificazione profonda che possa vincere le reciproche diffidenze e la paura. Dove si comprenda che il conflitto non deve sfociare nella violenza che non è la soluzione e che ci permetta di arrivare al prossimo 8 marzo con un sorriso".
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