cronaca

Gianluca del Winenot ha offerto da bere oltre le 18 a tutti i clienti
2 minuti e 9 secondi di lettura
Tiene aperto la sua enoteca caffè oltre le 18 in segno di protesta contro i Dpcm offrendo da bere a tutti i clienti presenti e, quando dopo tre quarti d'ora arrivano gli agenti della municipale e lo multano, a pagare la contravvenzione sono i clienti e anche gli agenti della polizia sul posto.

Il clamoroso gesto di solidarità è avvenuto ieri sera, tre marzo,  nel centro storico di Sanremo, a due passi dal vecchio Municipio e dal Casinò, a poche ore dal passaggio della città dalla zona gialla alla arancione scuro che impone a bar e ristoranti l'apertura con la sola modalità dell'asporto

Gianluca, trentenne titolare della caffetteria WineNot di via Corradi, provato da quanto accaduto, ora non vuole parlare perché scosso e ha paura che le sue parole, come la sua protesta, possano essere strumentalizzate.

"Sono esasperato perché si stanno facendo gioco di noi - ha detto agli amici -, non sono un negazionista e nel mio locale e ai tavolini ho sempre rispettato le misure di sicurezza per evitare i contagi, ma così non possiamo andare avanti".

La nota più bella è stata la solidarietà degli agenti di un reparto della polizia probabilmente arrivato da altre province o regioni in occasione del Festival per prevenire i contagi e possibili attentati.

Agenti che di fronte alla disperazione e alla storia triste del barista ribelle hanno messo mano al portafoglio per contribuire al pagamento della multa, il tutto senza farsi vedere, per evitare guai con i superiori, ma anche perchè i veri aiuti, quelli più belli e sinceri, sono quelli elargiti senza renderli pubblici.

La notizia del gesto dei poliziotti è trapelata da altri commercianti che si sono accorti di quanto avvenuto nel negozio quando gli agenti solidali si sono appartati per alcuni minuti con il barista multato.

Il particolare non è confermato dalla questura tanto che si ipotizza che a solidarizzare con il barista potrebbero essere stati agenti fuori servizio per questo liberi di esprimere la propria vicinanza al ristoratore in crisi.

Quello che da lontano poteva sembrare un ulteriore controllo nei confronti del povero Gianluca era invece lil toccante epilogo che ha reso bella e quasi unica questa ennesima brutta pagina dell'era Covid.


Gli affollamenti visibili nei video. è bene precisarlo, sono seguenti alla contravvenzione e si sono creati per l'arrivo in via Corradi di curiosi, altri esercenti e gruppi di aiuto alle imprese da cui il barista denunciato, a scanso di equivoci, pur ringraziandoli per la solidarietà, ha preso le distanze.