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Biancocelesti alle prese con molte assenze e in vista del Bayern Monaco in Champions
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La Sampdoria si prepara alla trasferta nell’Olimpico biancoceleste, in programma sabato 20 febbraio alle 15, con la forza dei nervi distesi e una classifica più che rassicurante. Dall’alto di quota 30, con l’obbligo virtuale di vincere appena tre delle prossime sedici partite, appena una su cinque, per staccare il tagliando per la serie A 21/22, i blucerchiati possono permettersi di giocare con la mente sgombra. L’allenamento odierno ha visto lavorare a parte Bereszynski, reduce da un permesso per motivi familiari, e Thorsby ancora afflitto dai postumi della botta al naso rimediata nella partita con la Fiorentina.

La Sampdoria non vince in casa della Lazio dal 23 gennaio 2005, quando Kutuzov e Flachi avevano portato il Doria sul 2-0 dopo appena quattro minuti (nella foto) subendo solo il parziale ritorno di Rocchi. Quindi la sequenza infruttuosa nella Roma biancoceleste, comprensiva anche della sconfitta ai rigori a oltranza nella finale di Coppa Italia del 13 maggio 2009, è la più lunga in trasferta dopo quella in casa del Napoli, che dura addirittura dal 1998, quindi ventitrè anni.

La Lazio ha non pochi problemi: squalificati Hoedt e Lazzari, quest’ultimo per bestemmia rilevata dalla prova tv; infortunati Luiz Felipe, Radu e Strakosha. Inoltre i biancocelesti sono attesi, il 23 febbraio, dalla gara di andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco, campione del mondo d’Europa e di Germania in carica. Una sfida che potrebbe attenuare la soglia di attenzione della Lazio nei confronti di una Sampdoria sempre a suo agio con le grandi, come aveva dimostrato all’andata con la stessa squadra di Inzaghi, schiantata a Marassi con uno squillante 3-0.