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Il leader di Forza Italia sette anni dopo guadagna 18 punti percentuali
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L'apprezzamento e la fiducia sembrano esserci, almeno sentendo l'opinione della gente per la strada o seduta al bar. Mario Draghi è il premier incaricato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In queste ore è alle prese con le consultazioni. Draghi studia il quadro e punta a un governo a metà politico e tecnico. Intanto i sondaggi premiano l'ex numero uno della Bce.

A Liguria2021 Luca Sabatini dell'Università di Genova commenta la classifica del gradimento dei leader politici secondo i dati Demos. Al Primo posto c'è proprio Mario Draghi con il 71% degli italiani schierato pro Draghi. Un nutrito gruppo di 'draghiani' in Liguria come nel resto del Paese. A seguire ecco l'ormai ex premier Giuseppe Conte che trova un gradimento intorno al 65%, seguono Giorgia Meloni (42%), leader di Fdi che ha subito detto no al nuovo Governo confermando che il suo partito voterà contro Draghi. Dopo di loro ci sono Matteo Salvini e Silvio Berlusconi al 39% di gradimento con il primo che ha dato il suo benestare a Draghi compiendo una svolta europeista. Poi ecco il segretario del Pd Nicola Zingaretti a 38%, Luigi Di Maio al 34% mentre decisamente più staccati Matteo Renzi e Beppe Grillo rispettivamente al 17% e 16% di gradimento. Da notare che sia Conte che Grillo non ricoprono incarichi ufficiali né in Parlamento né all'interno del M5s.


E sette anni fa come era la situazione in Italia per quanto riguarda il gradimento dei leader politici? Era il febbraio del 2014 e il governo Letta si apprestava a concludere la sua esperienza. "Enrico stai sereno" era diventata la frase cult del momento. A pronunciarla Matteo Renzi che proprio in quei giorni di febbraio di sette anni fa era l'uomo politico col maggior gradimento: il 55% degli italiani avevano fiducia in lui (sette anni dopo ha perso il 38%), poi subito dopo c'era l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il 42% di gradimento, seguito dal premier Enrico Letta (40%) e da Beppe Grillo che imperversava nel panorama politico italiano e ricopriva, allora sì, un ruolo centrale nel M5s. Per il comico Genovese il gradimento si attestava al 27%. Berlusconi prendeva un 21% di consensi tra gli italiani (oggi a 84 anni ha addirittura 18 punti percentuali in più di 7 anni fa) mentre nella classifica di allora spuntava anche un Angelino Alfano (al 20%) di cui oggi si sono perse le tracce. Una fotografia dell'Italia politica che cambia, più o meno.