cronaca

Il sindaco Bruzzone: "Hanno commesso un reato"
1 minuto e 57 secondi di lettura
L'Associazione partigiani di Cogoleto chiede le dimissioni dei tre consiglieri comunali che nel giorno della Memoria nel votare il bilancio invece di alzare la mano hanno fatto il saluto romano.

A chiedere ai tre di farsi da parte è Luciana Patrone, presidente della sezione Anpi di Cogoleto.

Denunciati dalla Digos i tre, Francesco Biamonti, della Lega Nord, Valeria Amadei, di Fratelli d'Italia, e l'indipendente Mauro Siri, rischiano sanzioni dal consiglio comunale e dalla prefettura.

La Amadei dal giorno del fattaccio quasi non esce più di casa, "mi avete rovinato la vecchiaia" ha riferito stamane avvilita al telefono prima di interrompere la comunicazione.


Biamonti, che qualcuno dice essere il regista della nostalgica
votazione, invece nega ogni responsabilità, "il fascismo - ha ribadito stamane al telefono Primocanale - è stato sconfitto dalla storia, io sono di destra non fascista, andate a vedere le immagini e vi accorgerete che non ho fatto il saluto romano".

Immagini che però sono impietose nei confronti di Biamonti.

Il sindaco Paolo Bruzzone, che è andato a rivedere anche i video delle altre votazioni, infatti lo contraddice affermando che il leghista in passato aveva sempre votato alzando la mano e non stendendo il braccio.

Biamonti gestisce una tabaccheria nel carruggio quasi davanti al Comune.

Definito "besugo" come gli altri due consiglieri sotto accusa dal sindaco di Genova e della città Metropolitana Bucci, Biamonti non viene difeso neppure dai propri concittadini: "Ha idee estreme, non è un caso se ha fatto quel gesto" si sussurra in paese.


L'unico che ha la "giustificazione", a detta della gente Cogoleto e del primo cittadino Bruzzone, è il consigliere Siri, il più anziano dei tre, che per problemi ad una spalla da tempo fatica ad alzare completamente il braccio.

"Lui ha sempre votato così" sancisce Bruzzone senza bisogno di vedere "il Var", che aggiunge: "La sua patologia è stata confermata dal dottor Giusto, un consigliere di maggioranza che lavora all'ospedale di Savona".

Bruzzone, ex Forza Italia, è a capo di una giunta molto larga che comprende partiti di quasi tutto l'arco costituzionale e lascia fuori solo le due estremità, "inneggiare al fascismo in Italia è un reato per questo se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi".