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Ci sono ancora divergenze su quello che sarà il dopo Conte
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Un fronte comune per dire no al Conte ter, ma su quello che succederà dopo, il centrodestra, è ancora spaccato. Fratelli d'Italia chiede con vigore le urne, invece, Forza Italia, ipotizza, per usare la formula scelta da Antonio Tajani, un 'governo dei migliori'.



Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, leader di Cambiamo!, auspica apertamente che in caso di un 'governo di salvezza nazionale' a guida Draghi, il centrodestra faccia la sua parte.


"Credo che la Lega di fronte a un'offerta ricevibile, dovrebbe avere almeno la disponibilità di offrire il suo sostegno, non dico la partecipazione", ha detto Toti che si è anche incontrato con Mara Carfagna.


E nel mezzo c'è il partito di Matteo Salvini che, pur di non lasciare spazio alla destra di Giorgia Meloni, ribadisce che il voto è la via maestra, ma non vuole tagliarsi fuori dal dibattito sul futuro della legislatura, facendo trapelare di essere attento anche ad altre soluzioni, come quella di un esecutivo a guida centrodestra.


Per raggiungere questo obiettivo, esiste però un problema di numeri, anche se, secondo alcune voci, ci sarebbero alcuni potenziali fuoriusciti dal gruppo dei Cinque Stelle pronti a dirottare i propri consensi a destra. Indiscrezioni che però al momento rimangono tali.


È palpabile invece, la tensione all'interno dell'opposizione alla vigilia della convocazione al Colle, per le consultazioni sulla crisi di governo. Giorni fa, un vertice ad hoc aveva stabilito che, malgrado le differenze di linea politica, tutti i leader si sarebbero recati insieme al colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


Contro questa soluzione unitaria sarebbe prò emerso il malumore di Fratelli d'Italia. Durante la direzione del partito riunitasi per via telematica, tanti esponenti, stanchi delle aperture degli alleati a una collaborazione con il Pd e i Cinque Stelle, avrebbero chiesto alla Meloni di valutare l'ipotesi di recarsi da sola al Colle.


Intanto la Lega getta acqua sul fuoco, facendo sapere che Matteo Salvini è soddisfatto per la compattezza del centrodestra, dimostrata dai numeri, frutto del lavoro e dell'impegno di tutti nelle ultime settimane, un lavoro concentrato su proposte e soluzioni concrete per il Paese, a differenza, della guerra delle poltrone fra Conte, Renzi e il Pd.