Che goduria battere in questo modo l’Inter del prepotente Conte, del gassmaniano Barella e persino del tracotante Oriali. Con Audero che ha parato anche le mosche, anzi i piccioni – in un bunker cannoneggiato da Lautaro, Sanchez e poi pure Lukaku – e con Candreva, Damsgaard e Keita sul proscenio (Quagliarella è rimasto in panchina, presumo avesse in tasca il biglietto di andata per Torino).Certo, rigiocandola dieci volte la partita probabilmente non andrebbe in questo modo, ma basti pensare che nell’Inter sono subentrati Lukaku, Vidal ed Eriksen e nella Sampdoria invece Leris, Askildsen e Bereszinky. La portata dell’impresa di Ranieri e della sua squadra va misurata così. Inoltre, la rete del raddoppio è stata talmente bella nella preparazione e nell’esecuzione da stropicciarsi gli occhi.
Tre punti pesantissimi, come il campo, perché inattesi. Avere 20 punti con tre gare ancora da disputare, per di più non impossibili, è un bottino impressionante per una Samp che sino a ieri non aveva punte oltre al capitano. Un trampolino verso la salvezza, ma è prematuro sbilanciarsi. Basta godersi la giornata, rivedendo mentalmente le facce degli interisti.
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