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L'allenatore è tornato alla vittoria estromettendo i senatori e suscitando una reazione nella squadra
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Claudio Ranieri azzecca l’azzardo perfetto, estromettendo dalla squadra i senatori Quagliarella e Candreva, affidandosi ai riservisti Damsgaard e Lagumina oltre al doppio play Ekdal-Silva e sbanca Verona con un colpo da tre punti, che mancavano alla Sampdoria da quasi due mesi.


Una mossa, quella dell’allenatore blucerchiato, che ha ricordato quella di Delneri a Udine: fuori l’indisciplinato Cassano, dentro Pozzi e vittoria dopo due sconfitte e due pareggi. La Samp torna così a respirare l’aria di una classifica confortante, con la prospettiva di poterla corroborare domenica prossima con il Crotone, quando tornerà Quagliarella e magari pure Candreva, che ieri sera ha mandato segnali di pace da casa.


Nel primo tempo, dopo una bella parata del solito, attento Audero, è arrivato il gol di Ekdal, il secondo dopo quello al Milan, a suggellare una buona prova corale della Samp. Nella ripresa il raddoppio dell’ex di turno Valerio Verre in contropiede ha rappresentato un’altra perla del centrocampista, al terzo sigillo stagionale, uno più bello dell’altro.


Quando la partita sembrava saldamente nelle mani della formazione di Ranieri, malgrado il balbettante ingresso di Leris, ecco a venti minuti dalla fine il rigore ingenuità di Damsgaard trasformato da Zaccagni. Era l’1-2 ma la Sampdoria resisteva sino alla fine, immolando sull’altare Lagumina, selvaggiamente pestato dal folle Barak, espulso col Var e blindando un successo preziosissimo.