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Il soprano Gamberoni: "Se pensiamo che il primo rapper è stato Rossini..."
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L’eliminazione di Letizia Bertoldi, in arte “La Lirica”, dal programma televisivo Amici ha destato polemiche: tantissimi i fan del programma che hanno criticato l’aspro (pre)giudizio del giudice Rudy Zerbi. La giovane, dopo una sfida con un'altra cantautrice in gara, è stata mandata a casa. E tra coloro che hanno preso posizione contro il critico musicale e disc jockey, che proprio in Liguria ha avviato la sua carriera, c’è la genovese “d’adozione” Serena Gamberoni, soprano di fama internazionale.

A far scoppiare questa bufera sono state alcune dichiarazioni di Rudy Zerbi che ha accusato la giovanissima Letizia di non poter fare pop perché troppo legata al suo bagaglio lirico e con uno sguardo rivolto al passato, mentre il compito di chi ha un ruolo come il suo è quello di guardare al domani. “Ritengo che uno show così seguito dai giovani abbia la responsabilità di valorizzare il passato e non quella di cancellarlo”, è il commento del soprano Gamberoni. “Anche perché i nuovi generi di oggi come il rap e il trap non sono nulla di nuovo: è stato Rossini il vero inventore del rap, il suo sillabico ne “Il Barbiere di Siviglia” anticipa i ritmi e le cadenze così frequentemente usate oggi. Gli artisti contemporanei, quindi, non stanno dimenticando ‘l’altroieri’ ma lo stanno valorizzando e riscoprendo”.

La stessa Arisa, genovese invece per nascita, tra i giudici ha fatto notare come “il domani venga dall’altroieri” e che la concorrente rappresentasse un’artista unica nel suo genere, capace di imprimere la sua personalità, di dare sfumature nuove e soprattutto di cantare pezzi davvero difficili. Ma per Zerbi, invece, addirittura ha ‘sfregiato’ alcune canzoni. “Non entro nel merito dello stile di Letizia, ma nel pop negli ultimi anni si sono affermati diversi cantanti di stampo lirico, da Bocelli al Volo, con grande consenso del pubblico”.

In un momento in cui i teatri sono vuoti e gli studi televisivi pieni, per chi lavora nel settore della lirica quanto è accaduto non è soltanto una mancanza di rispetto nei confronti della tradizione culturale del paese, “ma è anche una mancanza di solidarietà con tutti gli artisti che in questo momento sono a casa e che solitamente portano il nome dell’Italia in tutto il mondo”, conclude Serena Gamberoni.