cronaca

Risultato Fase I del siero 'made in Italy' in arrivo a novembre
4 minuti e 29 secondi di lettura
"Attenzione alla comunicazione" sul vaccino anti-Covid, "io mi sono persino offerto per far parte della sperimentazione. Quindi è fuori discussione il fatto che non mi farò il vaccino". Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Puglia, è il capofila di una 'rivolta' della comunità scientifica contro le parole di Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova, al Festival della divulgazione scientifica di Focus a Milano. Il primo vaccino che arriva a gennaio, "senza dati, non me lo faccio, perché voglio essere rassicurato che è stato testato e soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Come cittadino ne ho diritto, non sono disposto ad accettare scorciatoie", ha detto.

Crisanti è stato subito contraddetto dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Sul vaccino contro il coronavirus, "innanzitutto dovremo aspettare la certificazione dell'ente regolatorio. È vero che è andato tutto molto veloce, ma è anche la prima volta che sono stati messi così tanti finanziamenti, ed è la prima volta che vengono trovati dei volontari per la sperimentazione in un tempo così rapido. È la prima volta che il mondo si confronta con qualcosa di nuovo. Credo che Crisanti su questo sbagli, sarà sicuro. Quando arriverà il vaccino, e io rientrerò nelle categorie che possono farlo subito, lo farò", ha Sileri che è chirurgo e quindi rientra tra le categorie che avranno per prime il vaccino.

"I vaccini funzionano, io sono favorevolissimo sia ben chiaro, ma questi vaccini sono stati sviluppati saltando la sequenza delle fasi 1, 2 e 3", aveva aggiunto Crisanti. "Facendo fase 1, 2 e 3 in parallelo, di fatto ci si porta appresso tutti i problemi delle varie fasi. E' vero che così si arriva prima, ma poi serve tutto un processo di revisione dietro, che non è molto facile da fare". In questo momento, ribadisce Crisanti, "non abbiamo niente a disposizione, dobbiamo creare l'arma (contro il Covid ndr), dobbiamo creare un sistema sorveglianza nazionale che superi differenze regionali, sia per iniziativa ma anche per equiparare le differenze tra le regioni. Questa epidemia ha mostrato e messo in luce una serie problemi legati ai rapporti Stato-Regioni per la sanità".

Immediata la replica del professor Matteo Bassetti. Per il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova "le affermazioni del professor Crisanti sul vaccino anti-Covid sono gravissime. Credo che la comunità scientifica tutta dovrebbe prendere le distanze da ciò che ha detto. Questo è il suo pensiero e si deve assumere tutte le responsabilità in un momento del genere dove il Paese ha bisogno di essere unito. Se avessimo detto una cosa del genere io o il collega Alberto Zangrillo, che cosa sarebbe successo?", si chiede Bassetti che aggiunge: "Io mi vaccinerei già oggi. Mi sono sempre vaccinato in vita mia. Lo faranno i miei collaboratori, che non vedono l'ora. Crisanti è un bravissimo microbiologo, ma non è sul campo e si vede, noi che rischiamo ogni giorno attendiamo il vaccino e ne siamo felici. Anche il governo dovrebbe prendere le distanze da quanto detto da Crisanti".

Il vaccino a gennaio? "Personalmente io lo faccio, poco ma sicuro, ma alla volta di gennaio avremo su piazza almeno sei vaccini differenti. Non è obbligatorio quindi dico ai no-vax di stare tranquilli ma di lasciate la libertà a chi vuole farlo di farselo senza avere i loro commenti. Immaginate il mondo con il vaccino, io penso che avremo un passaporto sanitario. Oggi ti chiedono il test, domani ti chiederanno il vaccino", ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia, parlando delledichiarazioni del professor Crisanti.

Guido Rasi, l'ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Ema, si confessa "esterrefatto" davanti alle parole del virologo dell'università di Padova. "Quella di Crisanti" sui vaccini in arrivo contro Covid-19 è "una dichiarazione irresponsabile e intollerabile da una persona che dovrebbe conoscere le regole prima di affermare certe cose". Rasi invita Crisanti a dimostrare ciò che sostiene e ad assumersene ogni responsabilità sociale e morale. "Se Crisanti ha dei dubbi sull'iter di approvazione del vaccino può fare una telefonata all'Agenzia italiana del farmaco Aifa o all'Ema, come fanno tutti i cittadini che ci chiedono come e perché approviamo i vaccini e in quali tempi. Sfido Crisanti a fornirmi evidenza di quello che dice. Affermazioni di cui lo chiamiamo ad assumersi tutte le responsabilità sociali ed etiche".

All'appello ha risposto anche il direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani, Francesco Vaia
, facendo il punto sullo sviluppo dei vaccini anti-Covid. "Quando le autorità regolatorie e le pubblicazioni daranno il via libera alla sicurezza e all'efficacia al vaccino anti-Covid io mi vaccinerò. Io mi sono vaccinato per l'influenza e per il pneumococco perché da sempre confido nell'efficacia dei vaccini, non sono per l'obbligo ma credo che occorra convincere le persone e spiegare la bontà dei vaccini con i dati. Dobbiamo essere certi che siano sicuri ed efficaci". In merito al vaccino 'made in Italy' in fase di sperimentazione allo Spallanzani insieme all'azienda ReiThera, il direttore ha poi confermato che "i risultati della Fase I, partita a fine agosto, arriveranno a fine novembre e per ora non ci sono eventi avversi".