Così Gianni Invernizzi, ospite di Gradinata Sud, in onda su Primocanale alle 14 e alle 19 in replica sul canale 11 di Telecittà. L'ex giocatore della Sampdoria dell'epoca d'oro, poi allenatore della Primavera e responsabile del settore giovanile, stesso incarico ricoperto ora nello Spezia, ha raccontato quasi in punta di piedi la sua carriera in campo, cominciata nel Como e culminata a Genova, poi quella di tecnico e dirigente. "Trent'anni di a Genova, di cui sono diventato cittadino di adozione e quasi una vita professionale per la Samp, con cui ho sempre avuto un legame particolare, strettissimo. Ero un gregario ma i tifosi mi hanno sempre fatto sentire fondamentale", ha detto Invernizzi, che poi è tornato anche sulla sua esperienza nel consiglio di amministrazione della società blucerchiata durante la trattativa con il gruppo Vialli.
"Se ero l'uomo di Vialli nella Sampdoria? Io mi sentivo l'uomo della Samp - ha spiegato Invernizzi - che in quel momento doveva dare il meglio. Luca lo sentivo come ci sentiamo adesso, anche con gli altri compagni, la sua grande intelligenza e delicatezza hanno fatto sì che non mi mettesse mai in difficoltà e non chiedesse cose particolari. Ero l'uomo di una società che poteva poi passare la mano ad un'altra. Sapere che, anche se non era ufficiale, ci fosse dietro Luca, mi fatto dire sì ad aderire a questa situazione".
Su un possibile ritorno di fiamma di Vialli, Invernizzi ha commentato: "Non lo so, rimango a quella che è la dichiarazione fatta recentemente dove dice che il suo sogno è fare il presidente di una squadra di calcio. Da sampdoriano rimango a quello che può essere il pensiero di tutti: a oggi c'è questa società che sta facendo bene ed è giusto lasciare lavorare chi c'è".
Invernizzi ha anche raccontato, non senza rimpianto, la fine del suo rapporto con la Sampdoria, dove negli ultimi anni ha tra l'altro avuto molte difficoltà ad operare in una girandola di cambiamenti calati dall'alto dalla proprietà. "Questa esperienza si è chiusa perchè si doveva chiudere, c'è sempre un po' di amarezza dopo tanto tempo, ma forse era arrivato il momento. C'era già stato qualche dentro-fuori negli anni passati, ho capito che era giusto avere altre opportunità. Mi ha cercato il presidente dello Spezia Stefano Chisoli che ringrazio pubblicamente, mi ha dato questa opportunità che ho preso al volo. Ringrazio gli spezzini di avermi accolto così bene, cercherò di portare il mio contributo a questo club, dove ho trovato un ds come Meluso straordinario e tantissimi validi collaboratori".
IL COMMENTO
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