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Il governo punta alla riforma delle autonomie in Costituzione
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"Sarebbe un grave errore togliere oggi potere ai governatori. Soprattutto in materia sanitaria e in un momento di emergenza”. E’ l’opinione espressa in una intervista a Primocanale dal professor Lorenzo Cuocolo, professore ordinario di Diritto pubblico comparato all’Università di Genova. L’indiscrezione circola dall’ultimo vertice di maggioranza, quello che ha varato il Dpcm sulla pandemia. Secondo alcuni commentatori, Zingaretti, Crimi e Renzi avrebbero manifestato la volontà di una riforma del Titolo V, cioè la legge che regola l’ autonomia delle Regioni. In particolare con lo scopo di limare abbondantemente il potere dei governatori in campo sanitario. Questo dopo le forti contrapposizioni alle scelte del governo manifestate dalle Regioni in zona rossa e governate da maggioranze di centrodestra.

“La materia sanitaria è disegnata dalla nostra Costituzione mentre alle Regioni spetta l’organizzazione. Oggi una riforma del genere sarebbe pericolosa. E inoltre un procedimento lunghissimo”, spiega Cuocolo nell'intervista. Nel vertice si sarebbe parlato anche di riforma elettorale e di fine del bicameralismo, idea che a Renzi si sa non dispiacerebbe ma anche ai Cinquestelle. Un ritorno alla direzione nazionale della sanità, secondo il professor Cuocolo, non sarebbe una buona scelta.

“Lo Stato ha stabilito i Livelli essenziali di assistenza, i Leu, che devono essere assicurati ai cittadini in tutto il Paese. Ma ogni territorio ha sue specificità che devono modellare anche l’organizzazione della sanità. Pensiamo, per esempio, alla presenza di tanti anziani in Liguria e alla necessità che la sanità ligure tuteli proprio questa fascia di persone”, conclude il professor Cuocolo.