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Terrorismo, la Cassazione conferma la condanna per i fratelli Antar
L'indagine era stata coordintata dal sostituto procuratore di Genova Federico Manotti
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La Cassazione ha confermato la condanna, rispettivamente a sei e cinque anni, per i fratelli Abdelhakim e Hossameldin Antar arrestati insieme a Saker Tarek nel 2016 con l'accusa di essere reclutatori dell'Isis. L'indagine del Ros era stata coordintata dal sostituto procuratore della Dda di Genova Federico Manotti. In appello venne confermata la condanna per Tarek a sei anni, mentre per i due fratelli la pena venne ridotta e il reato derubricato in apologia del terrorismo. La Cassazione aveva reso definitiva la condanna per Tarek, mentre per i due fratelli aveva annullato con rinvio e il processo era passato a Milano.
La Corte suprema, nelle motivazioni con cui aveva annullato la prima sentenza di appello, aveva riconosciuto che le condotte di divulgazione, diffusione e propaganda (attraverso la rete internet e i social network) della Jihad e delle azioni violente realizzate dagli appartenenti al gruppo terroristico nonché le condotte di utilizzo di applicazioni dedicate, fornire a terzi il giuramento di fedeltà al califfo Abu Bakr Al Baghdadi e curare l'instradamento di aspiranti combattenti verso i territori di guerra (Siria e Libia) costituiscono elementi per stabilire che quella persona appartenga allo Stato islamico. I tre erano già in carcere e alla fine della pena verranno estradati.
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