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Il presidente ipotizza che il focolaio sia partito da Perin, tra i primi contagiati
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 Il Genoa, dopo oltre una settimana di silenzio dopo la positività di ben 17 calciatori al Covid, ha deciso di commentare il proprio dramma sportivo. Prima il direttore Faggiano poi il presidente Preziosi non hanno nascosto i gravi problemi a allestire una formazione per giocare a Verona. Preziosi è stato chiaro: “Così è dura ad andare avanti. Per forza a Verona dovrò mandare tanta ragazzi della Primavera con 15 giocatori a casa col Covid. Non posso perdere a tavolino ma non è giusto. Bisogna fare qualcosa”.
"Perin, il primo positivo - spiega il Joker al Corriere dello Sport - mi spiegò che aveva partecipato a un paio di cene, porzioni di vita normale, probabilmente sarà partito da lì, il contagio, come faccio a saperlo? Il rispetto del protocollo, al Genoa, è esemplare, siamo meticolosi e responsabili”.

Undici calciatori piu’ qualche riserva i rossoblu li hanno a disposizione ma si raschia il fondo del barile. Con un 4-4-2 il tecnico Maran potrebbe schierare Paleari in porta difesa con Goldaniga, Bani, Zapata e Masiello, a centrocampo Ghiglione, Sturaro (non al meglio) Badelj e Czyborra in attacco Pandev e Shomurodov. In panchina Zima, Parigini, Scamacca e Rovella più altri 4 ragazzi di Luca Chiappino. A meno che Criscito e Lerager (il danese ha pure il neonato figlio Valdemar col covid sebbene per fortuna stia bene) si spera, a leggere quanto scritto sui social, tornino prestissimo negativi per dare subito una mano.
Una corsa contro il tempo per il Genoa che punta a fare almeno una settimana di allenamenti veri con un gruppo di lavoro credibile, cosa che non accade dal giorno seguente la sconfitta di Napoli e la scoperta del cluster rossoblu.