cronaca

La nostra inchiesta
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"Devo ringraziare Primocanale che è sempre una risorsa molto utile perchè ci aiuta a capire situazioni critiche in cui intervenire e che talvolta ci sfuggono, e mi scuso con i cittadini. Dopo la vostra inchiesta siamo venuti a pulire, non è ancora di completa soddisfazione ma una prima risposta". La voce è quella del vice sindaco del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, che abbiamo contattato nell'ambito della nostra inchiesta sul degrado choc della zona della Darsena, accanto alla Facoltà di Economia e alla stazione Marittima, con il palazzo di via Boccanegra che fino a qualche giorno fa era contrassegnato da impalcature arrugginite e cadenti, sporcizia alla base, siringhe, topi morti, spazzatura, bivacchi notturni e, avevano denunciato i baristi della zona, i ristoratori, il tabaccaio, di notte diventava luogo di spaccio e consumo di droga e di scambio di merce rubata. 

Il vice sindaco ricostruisce la storia del palazzo che "è di proprietà del Comune, in concessione a Porto Antico che a suo tempo lo aveva dato in subconcessione alla Vecchia Darsena per la riqualificazione. Il progetto fallì, è iniziata una vicenda intricata a livello legale che qui non sto a raccontare perchè forse non interessa le persone ma ad oggi con Porto Antico, di cui siamo azionisti, ma non solo noi, stiamo ragionando sulla sua sistemazione sfruttando gli incentivi fiscali del 110 per cento, quindi entro fine anno dovremmo completare l'iter perchè entro la fine del 2021 devono essere per forza chiusi i cantieri. Intanto partiamo con la ristrutturazione poi decideremo cosa metterci all'interno, visto che la zona verrà riqualificata per il progetto di Hennebique. potrebbero esserci attività legate all'Università che si trova qui accanto, ma anche a hotel... vedremo. Intanto partiamo, perchè questo è un biglietto da visita per la città anche per la vicinanza alla Stazione Marittima. 

Per quanto riguarda invece il palazzo dell'Università di Genova, dipartimento di Economia, il cui direttore Quagli, sempre nell'ambito della nostra inchiesta, aveva deunciato la sporcizia a causa di bivacchi notturni e addirittura lancio di siringhe dalle scale anticendio a terra, l'Autorità portuale spiega che l'area è "compendio demanile marittimo in consegna alla stessa Università che ha in carico oneri in termini di manutenzione, sorveglianza e pulizia delle aree. L'attuale sbarra che limita gli accessi veicolari a ponte Parodi è stata posizionata per necessità del nostro cantiere (ndr quello di ponte Parodi) e da questo gestita anche se contestualmente risponde a esigenze di controllo dei flussi veicolari manifestate dai concessionari che insistono su Ponte Parodi". 

Il direttore Quagli aveva chiesto un guardianaggio anche pedonale. Ma già il giorno dopo la nostra intervista ci aveva contattato ringraziandoci "perchè sono venuti a pulire".