politica

Non era mai capitato di assistere a uno scontro elettorale così poco attraente
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Non è difficile confessare che questa campagna elettorale regionale, mescolata tra l’altro come in un misto frutta a quella del referendum, proprio non ha acchiappato.

In tanti anni di osservazione non era mai capitato di assistere a uno scontro elettorale così poco attraente. Qui in Liguria un candidato uscente pragmaticamente convinto che continuare a governare come se niente fosse era la strada migliore, lo sfidante principale impegnato a fare propaganda scambiando la campagna per una inchiesta giornalistica nella quale viaggiare e intervistare, riempendo il maggior numero di taccuini o quaderni. Gli altri, quasi tutti rassegnati al ruolo riassumibile in quella esilarante vignetta novecentesca firmata da Novello: l’inutile sorriso dei tagliati fuori….


Nessuno o pochi discorsi veramente politici, con impianti di più largo respiro della polemica spicciola contro gli avversari, i capitoletti del programma come esercizi di maniera, tutti scontati, con rarissime idee e sorprese, nessuna riflessione sulla Regione come ente che ha appena compiuto 50 anni, fatto che avrebbe dovuto spingere a ragionare chi pretende di governarla sul suo effettivo ruolo nel nostro sistema, sulle deviazioni dal percorso tracciato dai padri costituenti, sui relativi disequilibri istituzionali. Eppure siamo in piena epoca di Covid o postcovid e se c’è qualcosa che è risaltato in questi tempi così difficili è stato proprio anche il ruolo regionale. Eccessivo, preventivo, poco responsabile…..eccetera eccetera. Chissà.


Allora mi chiedo: è colpa proprio del Covid, delle restrizioni che hanno condizionato anche i candidati, la loro capacità di incontro, di elaborazione e, quindi, di espressione?

Oppure questa è proprio la politica di oggi, dove la necessità di gestione amministrativa, la urgenza mediatica pur che sia, superano tutto il resto, lo cancellano, riducendo lo scenario, privilegiando le battute, gli slogan, le “sparate”, le invenzioni?