Una nuova inchiesta su Autostrade per l'Italia trasferita da Genova a Roma. Si tratta di una indagine sul rapporto fra l'aumento delle tariffe e la carenza delle manutenzioni. E, più in generale, della violazione della concessione tra lo Stato e la società concessionaria.Chi lo ha presentato - comitati di commercianti danneggiati dal crollo del Ponte Morandi e associazioni che rappresentano gli autotrasportatori - aveva anche chiesto il sequestro delle quote di Autostrade per l'Italia, nelle settimane più calde della trattativa sull'ingresso di Cassa depositi e prestiti nell'azienda e la cessazione del contenzioso sulla revoca. Il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini ha respinto la richiesta.
La Procura di Genova, invece, ha valutato di interesse il materiale depositato, senza tuttavia ravvisare un nesso causale con il tema delle manutenzioni autostradali: un parere che fa cadere la competenza di Genova e sposta tutto nella Capitale, dove ha sede Autostrade per l'Italia. Per questo il fascicolo è stato trasmesso ai colleghi romani. Ma in più occasioni la società ha respinto ogni accusa relativa ai risparmi e alle presunte carenze sulle manutenzioni.
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