porti e logistica

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Era nota l’ostilità del gruppo Msc alla fusione Psa-Sech tanto che più volte si è sentito parlare di azioni legali del gruppo di Ginevra per bloccare l’operazione che avrebbe violato la normativa vigente che vieta a uno stesso soggetto di avere due banchine nello stesso porto, per evitare concentrazioni che possano danneggiare la concorrenza.

Ma di colpo tutto si è fermato e sul porto di Genova, dopo un periodo turbolento, sta tornando la pace a evitare un conflitto che certo avrebbe messo in crisi anche il presidente Signorini proprio a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato. Sembra che l’invito alla mediazione sia arrivato direttamente dal governo di Singapore che ha con il gruppo Msc un consolidato rapporto su molti scali nel mondo.

Ben venga per Genova anche se lascia molto perplessi che un’interpretazione da sempre orientata in un senso oggi sia cambiata nell’altro. D’altronde tutto l’assetto del porto sta cambiando e ora non resta che veder scoppiare la pace anche tra Msc e Costa, attraverso Stazioni Marittime. La richiesta di Costa di fare il suo terminal a Genova è nota da tempo, sembra che le trattative siano ormai a buon punto per fare un grande terminal sotto l’egida di Stazioni Marittime anche in funzione dei lavori che il sindaco Bucci vorrebbe iniziassero addirittura a gennaio per Hennebique.

Le nuove banchine potrebbero ospitare fino a sei navi contemporaneamente e due sarebbero destinate proprio a Costa che rinuncerebbe alla costruzione del suo terminal a Calata Gadda, firmando un armistizio con Msc che resterebbe comunque maggiore azionista di Stazioni Marittime. Tutto bene per Genova e non solo. Che grandi gruppi investano e trovino accordi sul nostro scalo ha un significato molto più profondo: si può davvero sperare che anche tutto il sistema infrastrutturale possa trovare una soluzione, perché davvero Genova sta diventando un porto e una città di interesse mondiale.

E quando certe potenze investono su un territorio possiamo stare certi che anche lo Stato presterà la massima attenzione per integrare quanto necessario per consentire movimentazione di traffico e passeggeri.Certo dobbiamo saper guardare a 10/15 anni e intanto trovare soluzioni per far convivere il porto con la città.