Il capitolo finale sulla concessione ad Autostrade dopo due anni non è ancora alla parola 'the end'. Il premier Giuseppe Conte presentando il decreto Semplificazioni ha fatto capire che non c'è più tempo. "Nel 2008 il concessionario è stato bloccato, è la Corte dei conti che parla di opacità economica e giuridica. Ora il governo ha definito le sue condizioni, Autostrade ci deve far sapere, altrimenti siamo in procedura di revoca, che a un certo punto dovrà concludersi. Ci sono proposte di Autostrade non accettabili per il governo".
Terminati i collaudi, la struttura commissariale del nuovo Ponte di Genova dovrà chiedere 'l'ispezione stradale' sulla possibilità di transitarvi. Ma la questione su chi dovrà gestire tutto questo è ancora aperta, come la partita delle concessioni, oggetto del verdetto della Consulta sul decreto Genova, in programma nelle prossime ore. Nel frattempo l'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, è tornata sulla questione del Ponte Morandi di Genova e della gestione da parte di Autostrade per l'Italia. Lo ha fatto in Commissione Lavori Pubblici al Senato il presidente dell'Authority Francesco Merloni, parlando del crollo del viadotto sul Polcevera. Critici i toni: "ci fu un'interlocuzione molto faticosa con Aspi per ottenere le informazioni. Anche in un'occasione così drammatica non c'è stata pina collaborazione piena di Autostrade per l'Italia".
E in merito alla società controllata dalla holding Atlantia che fa capo ai Benetton il numero uno dell'Autorità ha parlato anche di "particolare resistenza agli obblighi di trasparenza", perché "quanta manutenzione va fatta e quali siano le verifiche eseguite sulle opere sono informazioni di interesse pubblico e soggette quindi a particolari obblighi di trasparenza". Sulle manutenzioni del Ponte Morandi "il tasso di manutenzione era intorno al 27% rispetto ai piani finanziari di Autostrade, un dato complessivo insufficiente per dare garanzie di sicurezza dell'opera", sottolinea l'Anac, che ha avviato un'osservazione proprio sulle manutenzioni nell'ottobre del 2018, per ottenere dai concessionari "più informazioni dopo il problema del crollo del Ponte di Genova".
Da Autostrade però è arrivata la secca replica: "Le affermazioni rilasciate dal Presidente facente funzioni dell'Anac sono basate su valutazioni superficiali e su dati e fatti totalmente errati". E per quanto riguarda l'accusa di non sufficiente trasparenza e collaborazione secondo Autostrade "è sufficiente ricordare che la richiesta di informazioni di Anac alla società del gruppo Atlantia sulle spese di manutenzione risale al 21 agosto 2018. Autostrade rispose in modo tempestivo e puntualmente con un dossier articolato il 5 settembre 2018, senza ricevere alcuna ulteriore richiesta di chiarimento da parte dell'autorità".
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Autostrade, ultimatum di Conte: "Accetti le condizioni o sarà revoca concessioni"
In attesa del verdetto della Consulta sul decreto Genova
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