cronaca

Il sindaco Piccardo: "Pronti ad azioni eclatanti"
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"Siamo prigionieri in valle, a questo punto stiamo pensando di fare qualche azione eclatanti per risvegliare la coscienza della gente" il sindaco di Masone a Primocanale lancia l'avvertimento. Frane, strade chiuse o che chiudono, autostrade da incubo e una vallata che vive come in carcere. Venerdì scorso come testimoniano i social per fare da Genova San Martino alla valle Stura ci sono volute a volte anche più di 5 ore e mezzo.

La galleria Bertè sulla A26 è ancora chiusa, il casello di Masone in ingresso in autostrada dove incombe una frana anche. E per entrambe non c'è più una data certa. Andiamo con ordine. La galleria Bertè, chiusa dal 30 dicembre scorso quando una parte della volta crollò all'improvviso, doveva riaprire lunedì 15 giugno: nulla da fare. La data era stata indicata dopo un vertice tra i comuni e Autostrade oltre un mese fa. Trascorsi i giorni invece la galleria in direzione Sud resta chiusa e resta di conseguenza lo scambio di carreggiata. A pochi metri c'è la frana che insiste appena dopo il casello di Masone. Uno smottamento avvenuto lo scorso 9 giugno e anche in questo caso non c'è un giorno indicato per la sua riapertura.

"Stanno pulendo, ma sarà difficile che per il 17 giugno venga riaperta - spiega il sindaco di Masone  Enrico Piccardo  -. C'è la frana ancora in atto e poi dal pomeriggio e domani è prevista di nuovo pioggia. E così la Valle Stura continua a vivere nel suo incubo quotidiano con una viabilità stravolta e limitata. E sì perché oltre a questo c'è anche il problema della viabilità alternativa con le frane che si sono verificate nello scorso autunno che tengono sono scacco tutti i cittadini dei comuni della vallata. I primi cittadini hanno così scritto una lettera fatta recapitare sulla scrivania del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del prefetto Carmen Perrotta.

"Per far sì che si facciano tramite col Governo per la situazione che stiamo vivendo. I cittadini della nostra vallata devono essere rimborsati per i disagi che stanno vivendo, per la perdite delle ore di lavoro e da quella che di fatto è una mancanza di servizio pubblico, la mobilità è un diritto costituzionale, non possono privarcene" spiega Piccardo.
 
Oltre alle autostrade dunque il dito è puntato anche sulle frane, o per meglio dire su chi dovrebbe risolverle, che di fatto bloccano la viabilità alternativa con la strada del Turchino in primis. Poi però quando c'è l'allerta meteo in Piemonte in località Gnocchetto la strada viene chiusa in automatico, anche se non piove. A quel punto muoversi nella vallate diventa un'odissea. "Abbiamo fatto il nuovo ponte per Genova in un anno e qualche mese e nove in valle Stura a levare due frane, una l'Anas a Campo Ligure e l'altra la provincia di Alessandria al Gnocchetto - attacca Piccardo - . Abbiamo la gente che deve andare a lavorare, abbiamo i camionisti che sono prigionieri, è chiaro che poi si dirottano verso il Turchino, questa gente ha il diritto di andare a lavorare".

Sul perché la vallata viva questa situazione il sindaco non vuole stare troppo a ragionarci, chiede invece vengano date informazioni e risposte e soprattutto si trovi definitivamente una soluzione. "Non credo ci sia dolosità ma inizio a sospettarlo. Se facessi anche io così con le frane comunali avrei il paese bloccato e avrei la gente che verrebbe a bussarmi a casa" conclude mostrando tutta la stanchezza per una situazione a cui non si riesce a venire a capo.