cronaca

Un serpentone quasi immobile tra colpi di clacson, inevitabili mini tamponamenti e tentativi di scendere verso l'Aurelia
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 L'incredibile mala gestione dei cantieri da parte di Autostrade diventa tragica anche sulla viabilità ordinaria genovese.  Viste le code sulla A12 l'uscita di Nervi è vista come l'ultima spiaggia da parte degli automobilisti sotto scacco diretti verso il centro. Il patatrac inevitabilmente si compie intorno alle 9 del mattino: code dal casello fino a San Martino.


Un serpentone quasi immobile tra colpi di clacson, inevitabili mini tamponamenti e tentativi di scendere verso l'Aurelia praticamente a tappo. Cavalcavia di via Carrara congestionato, e vie limitrofe sature. Corso Europa, complice pure la pioggia ha la stessa immagine di quando c'è il Salone Nautico, solo che in quel caso le targhe sono di visitatori stranieri o di altri comuni italiani e val bene un po' di sopportazione in cambio di affari e turisti. Questa volta no, siamo alle imprecazioni per i vertici di Autostrade che trasformano il levante in un inferno.

Un'ora per giungere in centro, pochi chilometri praticamente a passo d'uomo. Il disastro è servito anche qui. In una giornata che sembrava meno difficile rispetto alle 24 ore precedenti in realtà si è complicata sulle strisce di asfalto della città. Un contraccolpo inevitabile, che fa ancora più rabbia. La cronaca dal Levante è pesante, ma anche in altre zone si sono registrati aumenti di veicoli leggeri e pesanti in  circolazione, un'emergenza che è appena cominciata.