turismo

Un'indagine rivela che 1 italiano su 3 non è a conoscenza delle nuove regole
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Giugno è alle porte e le spiagge sono state prese d'assalto nel primo fine settimana post lockdown. È vero, non tutti i Comuni hanno dato il via libera allo stazionamento sul litorale, tuttavia, laddove concesso, la situazione più critica ha riguardato le spiagge libere, che sono state letteralmente prese d'assalto.


Come rivela l'indagine condotta da mUp research e Norstat, più di 1 italiano su 2 è d'accordo con l'introduzione di sistemi di prenotazione - e controllo - per accedere alle spiagge libere. Il metodo per contenere in flusso di persone attraverso la figura dello steward (alcuni dei quali reclutati tra chi percepisce il reddito di cittadinanza) è stato abbracciato anche da Anci Liguria, che ha proposto le linee guida da adottare in vista dell'estate. 


I NUMERI - L'introduzione di un sistema di prenotazione obbligatorio per accedere alla spiaggia ha ottenuto oltre il 50% dei consensi tra i più giovani, a proprio agio con app e tecnologia, e tra i più anziani. Nessuna via di mezzo. Decisamente meno d'accordo con le soluzioni governative la fascia compresa tra i 35 e i 60 anni. L'indagine rivela che tra i rispondenti con età compresa tra i 18 e i 24 anni i favorevoli salgono al 55,1% e al 57% tra chi ha 25-34 anni di età. Collaborazione anche tra gli over 65, disposti a cedere parte della libertà di movimento in cambio di maggiore sicurezza. 


Analizzando invece le risposte a livello territoriale, i 'sì' arrivano da Nord Ovest e Nord Est con percentuali prossime al 54%. I meno favorevoli risultano essere i residenti nelle regioni del Centro, del Sud Italia e nelle Isole. Complice una differente gestione degli arenili, con una preponderanza di spiagge libere rispetto agli stabilimenti balneari, al Sud più di 1 su 3 boccia in partenza il sistema di prenotazione.


Con la progressiva riapertura delle attività e il probabile ok agli spostamenti tra regioni, il distanziamento sociale sarà un tema tanto delicato quanto controverso e lo sarà ancor più sulle spiagge. Stando al sondaggio di mUp research e Norstate, infatti, la voglia di mare sarà più forte della paura di contagio. Se all'interno degli stabilimenti balneari privati i gestori saranno deputati al rispetto delle regole, qualora non si trovasse al più presto un accordo per la gestione delle spiagge libere, le amministrazioni locali si troveranno di fronte a scelte drastiche. 


A preoccupare è anche un altro dato emerso dall'indagine: 1 italiano su 3 ha ammesso di non sapere con certezza quali siano le regole da rispettare in spiaggia. Percentuale che sale al 44,1% tra i residenti al Nord Est. Il risultato? 13,2 milioni di cittadini hanno dichiarato di non sapere se riusciranno a rispettare il distanziamento sociale in spiaggia o, peggio, è già sicuro che non riuscirà a farlo. Non ultimo il pericolo di una miriade di regolamenti differenti, regionali e non, veicolo di non poca confusione per gli utenti.