cronaca

La regione scelta insieme ad Abruzzo e Puglia
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La App Immuni lascia la prima traccia: una diversa visione all'interna della Giunta regionale. L'assessore regionale alla Sanità si dice contraria alla prospettiva di esperimento in Liguria dopo che l'assessore alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, aveva confermato la disponibilità della Regione al test.

La polemica sul sistema di tracciamento utile a valutare e controllare la diffusione dei contagi del coronavirus rischia quindi di aprire un contenzioso all'interno della Giunta regionale dopo che il governo ha chiesto alla Liguria di essere una delle regioni su cui far partire la sperimentazione per il campionamento con l'ok arrivato dal palazzo di piazza De Ferrari. Le altre regioni scelte sono Abruzzo e Puglia (LEGGI QUI).

L'assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale non è convinta della scelta e non usa giri di parole per attaccare l'esecutivo del premier Conte. "Per quanto mi riguarda i liguri non saranno le cavie di un governo che improvvisa anche sull'app Immuni. Perchè non inizia la sperimentazione la regione Lazio che ha come suo Presidente il segretario del Pd? Se poi anche il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini in pratica ha bocciato l'App Immuni presentata dal governo alle Regioni dicendo che fa fatica a capire cosa è e cosa sarà, ci sarà un motivo" afferma l'assessore e vicepresidente della Liguria Viale su Facebook.

Lunedì pomeriggio era in programma un vertice della regione col governo per discutere proprio della situazione della app, tra i vari apsetti da valutare ache quello dei test, "come deve essere applicata nei confronti dei cittadini e anche quale tipologia di test sierologici devono essere fatti per poterla fare funzionare. Ma è chiaro che deve trattarsi di una scelta del cittadino su base volontaria" precisa ancora Giampedrone. E' proprio questo uno dei temi centrali della nuova applicazione, senza i test non servirebbe, di conseguenza per poter monitorare al meglio la situazione contagi servirebbero dei test a tappeto o comunque un'alta partecipazione dei cittadini.


Per Viale "il governo è corso ai ripari tentando di sbolognare il progetto ad alcune regioni tra cui la Liguria con una sperimentazione che dovrebbe partire a giorni quando ancora non ci sono pareri definitivi e con una serie di quesiti non risolti sollevati addirittura dal Copasir e senza aver informato i medici di medicina generale che saranno protagonisti e coinvolto gli uffici di prevenzione che dovranno sovrapporre il lavoro dell'app Immuni a quello già svolto. I liguri saranno le cavie del governo Pd-M5s", ha concludo l'assessore.

“Regione Liguria è e rimane disponibile ad approfondire tutti i temi di contrasto al Covid con il Governo, ove questi possano risultare utili ai cittadini liguri e al paese. Dopo gli opportuni approfondimenti, le decisioni circa la App Immuni verranno quindi prese con leale collaborazione istituzionale nel solo interesse dei cittadini della Liguria". Lo afferma Regione Liguria in una nota in merito alla sperimentazione della app Immuni e dopo che l'assessore Viale si è espressa in modo contrario. "Ogni altra considerazione fa parte del legittimo dibattito politico ma prego tutti di non anteporre, ancor prima di approfondire i fatti, gli interessi e le posizioni di partito agli interessi istituzionali di una comunità. Fermo restando la possibilità per tutti, compresi gli esponenti politici, di non scaricare l'applicazione, che, come è naturale in uno Stato di Diritto, resta su base assolutamente volontaria", ha proseguito Toti.

“Alla richiesta del ministro degli Affari Regionali circa la possibilità che la Liguria sia tra le Regioni capofila della sperimentazione della App Immuni, la presidenza della Regione ha manifestato una disponibilità, ove vi siano le condizioni, ancora tutte da appurare. Si tratterebbe di un riconoscimento della qualità del sistema sanitario ed informatico ligure, evidenziata anche dal viceministro della Salute Pierpaolo Silieri nella sua visita", conclude il governatore.