Si conclude la lunga battaglia giuridica promossa dagli ex concessionari
delle Marine del Canaletto. Il consiglio di Stato respinge l’ennesimo
ricorso. Confermata la correttezza dell’AdSP, ribadito che l’attuale
occupazione del demanio da parte dei due concessionari Scafi e La Palma è da ritenersi abusiva.
L’Autorità di Sistema Portuale rende note le due sentenze del Consiglio di
Stato nn. 3174 - 3175/2020 depositate ieri, 19.5.2020, che concludono la
lunga battaglia giuridica promossa dagli ex concessionari delle marine del
Canaletto società Scafi di Mauro Cerretti srl e A.S.D. Pesca e Sport La
Palma. In particolare, le sentenze si pronunciano sull’ennesimo giudizio promosso
dai due ex concessionari, con il quale gli stessi hanno lamentato la
mancata ottemperanza di una precedente sentenza del Consiglio di Stato
che, a loro avviso, avrebbe prescritto all’AdSP di addivenire ad un accordo
per la loro ricollocazione.
Il Consiglio di Stato ha respinto anche questo ricorso facendo presente che
la sentenza di cui si chiede l’ottemperanza ha, in realtà, rigettato tutti i
motivi di gravame proposti dai ricorrenti. Non solo, il Consiglio di Stato ha spiegato che l’invito alla negoziazione era contenuto in una sentenza precedente a quelle di cui si richiedeva oggi l’ottemperanza ed era stato a suo tempo accolto da AdSP con la rimessione in termini e una nuova proposta di ricollocazione.
In ogni caso, queste ulteriori sentenze confermano ancora una volta la
correttezza dell’azione amministrativa dell’Ente, così come ribadiscono
che l’attuale occupazione del demanio da parte dei due concessionari è da
ritenersi abusiva.
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