Andrea Sampietro direttore di Confagricoltura Liguria non ci gira intorno: "I danni per il Coronavirus nel nostro settore si sono sommati ai problemi gia' esistenti prima della pandemia. Siamo in forte sofferenza e il danno stimato in questi mesi è di 180 milioni di euro solo per il florovivaismo. Cento milioni per le piante in vaso, 80 per il reciso. Questo è il risultato del fatto che sono saltate le cerimonie come matrimoni e comunioni, ma non solo". Sampietro nel suo intervento a Primocanale non si ferma qui: "In generale c'è poi il caso degli agriturismi. In Liguria sono circa 600 e in pratica nessuno sta lavorando e il futuro è incerto. Insomma mentre sull'agroalimentare i dati sono confortanti perchè è un settore che ha tenuto visto che con la gente a casa ha mangiato di piu', c'è pero' il rovescio della medaglia". L'agroalimentare a livello nazionale ha fatturato un 30 per cento in piu' in alcuni casi: "Sì parliamo di marche note come le salse di pomodoro per fare un esempio. Ma a livello regionale - prosegue Sampietro - c'è stata un tenuta considerato che parliamo di aziende piccole che non possono fare certi numeri".
Ora l'agricoltura ligure è pronta a ripartire. Per Sampietro è complicato fare numeri sui posti di lavoro persi: "Indubbiamente ci sono state aziende che hanno dovuto rinunciare a dei collaboratori ed il fatto che noi qui non abbiamo subito il contraccolpo dei migranti che lavorano la terra e raccolgono i frutti, significa che non avevamo rischiesta". Per alzare la testa Sampietro punta sulla qualità ma anche su aiuti e una minor burocrazia: "Le nostre produzioni sono di qualità e per questo hanno anche un mercato particolare. Non dobbiamo in questa fase perdere di vista il nostro marchio conosciuto in tutto il mondo, ma lo Stato deve intervenire con fondi e pure togliendo lacci, lacciuoli a chi cerca di avere sostegni ma si imbatte in centinaia di ogli di carta, la burocrazia ci sta frenando tantissimo"
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