cronaca

Castanini racconta le notti insonni e i viaggi avventorosi del materiale
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Nottate attaccato al pc, la concorrenza spietata di tutto il mondo e poco tempo a disposizione, in un clima da "selvaggio west", fra prezzi che salgono di ora in ora e viaggi per portarle dalla Cina a Genova dribblando possibili sequestri, caricatori pronti a lasciare a terra all'ultimo momento la partita ligure per imbarcare il carico del migliore offerente e discussioni con le dogane.

E' stato un percorso a ostacoli
che ha permesso di portare in Liguria 6 milioni di mascherine (a 0,46 centesimi) per mettere in sicurezza il personale sanitario al clou dell'emergenza e distribuirle anche ad aziende e cittadini. Nel momento in cui le Procure indagano su importazioni di mascherine non a norma europea, ultimo caso quello dell'ex presidente della Camera Irene Pivetti, Enrico Castanini, direttore generale di Liguria Digitale, racconta la caccia alle mascherine, iniziata il 23 marzo, quando qui erano quasi introvabili, e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha chiesto all'azienda di dare una mano.

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"Sono stato fino a 41 ore ininterrotte davanti al pc, senza alzarmi per dormire o per mangiare, per tenere il passo dei fusi orari di Usa e Cina (-7 e +6 ore). Abbiamo attivato 200 canali. Noi verificavamo l'azienda, poi, non essendo esperti il laboratorio del Servizio prevenzione e protezione dell'ospedale San Martino esaminava sui documenti e in pratica che le mascherine andassero bene e ne ha scartate moltissime", ricostruisce Castanini che ha messo a frutto la passata esperienza ai vertici di General Electric Company, dove si occupava di approvvigionamenti di componentistica elettronica e logistica integrata sui mercati internazionali.

"Molti davano prezzo e consegna validi per 4 ore, poi dopo 2 dicevano che non valeva più" racconta. "Un clima selvaggio. Gente che ruba i materiali, governi che sequestrano i carichi negli scali tecnici sui loro territori, compagnie aeree e spedizionieri che scaricano il tuo ordine per cedere lo spazio a chi paga di più, in un momento in cui i prezzi sono quadruplicati in pochi giorni. Abbiamo passato una notte a convincere i funzionari di Addis Abeba a non sequestrare le mascherine ed è accaduto anche a Mosca". Ma è arrivato tutto.

"Abbiamo fatto un lavoro di squadra. Sei milioni di mascherine abbiamo ordinato e 6 milioni ne abbiamo portate a casa e distribuite, mentre altre Regioni hanno pagato e non le hanno avute tutte o non hanno avuto quello che pensavano di aver comprato. Siamo stati rapidi quando la rapidita' voleva dire salvare le persone", commenta Giacomo Giampedrone, assessore alla Protezione civile della Regione Liguria.