cronaca

Il sottosegretario interviene dopo la richiesta di un commissario
2 minuti e 44 secondi di lettura
"Il commissario non è sempre la soluzione di ogni male". Tempi? "Non meno di un anno". E' la previsione del sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Traversi, intervenuto a Primocanale poche ore dopo il crollo del ponte di Albiano Magra. Stato di emergenza nazionale, per la strategicità dell'infrastruttura, e norme acceleratorie per una rapida ricostruzione dell'opera le principali richieste avanzate dal governatore ligure Giovanni Toti mentre gli assessori regionali di Liguria e Toscana, Andrea Benvenudi e Vincenzo Ceccarelli, rilanciano l'appello del sindaco di Bolano e degli amministratori locali: "Meno burocrazia, più velocità e subito un commissario".

"Vedremo. Tuttavia, a Genova quel modello ha funzionato perché il governo ha lavorato bene e tutti gli attori hanno agevolato quel ruolo interpretato poi in modo adeguato", ha proseguto il sottosegretario Traversi. Intanto "le ragioni della caduta di questo ponte saranno analizzate nel dettaglio dalla magistratura e dalla commissione" creata in poche ore "al ministero. Questo per la verifica delle ragioni e delle eventuali responsabilità", si è affrettata a dire il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli parlando del crollo del ponte in Toscana, al confine con la Liguria.

LA PROCURA DI MASSA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO DOPO IL CROLLO DEL PONTE - CLICCA QUI

"Trovo inaccettabile che a quasi due anni dal crollo del ponte Morandi nel nostro Paese ci siano ancora cantieri rallentati da una burocrazia che sta diventando la vera nemica degli italiani. Servono subito controlli e manutenzioni su tutte le nostre strade, viadotti, gallerie. Quante altre immagini come queste ci vogliono per capirlo?", ha rimarcato il presidente Toti. "Le immagini del ponte crollato ad Albiano Magra, in provincia di Massa Carrara, ci lasciano senza fiato. E dimostrano ancora una volta che la manutenzione delle infrastrutture deve diventare una priorità assoluta per il nostro Paese. La Protezione civile della Liguria ha subito offerto tutto il supporto possibile alla Toscana, a cui va la solidarietà dei liguri per un dolore che purtroppo conosciamo bene".

Ma l'immagine di quei 300 metri di asfalto caduti, come una costruzione di mattoncini Lego toccata dalla mano maldestra di un bambino, spaventa. "Potevo esserci anche io su quel ponte, dovevo andare a fare la spesa". Gli occhi di Ilaria Morgana sono tristi mentre ricorda quei terribili istanti. Abita a poche centinaia di metri dal ponte di Albiano Magra. "Ero in casa. Ho sentito due o tre boati, ho pensavo fossero esplosi dei pneumatici a dei camion in autostrada. Invece e' arrivato di corsa mio fratello a dire che il ponte era crollato".

Quella striscia d'asfalto collassata sul fiume da più di 60 anni ha collegato Val di Magra e Val di Vara, le province della Spezia e di Massa Carrara. Su quel che resta del ponte, ci sono due puntini rossi: due furgoni, rimasti coinvolti nel disastro. Appoggiati sulla carreggiata, senza danni apparenti. I loro autisti sono riusciti a salvarsi. "C'era un uomo che gridava aiuto, era dentro il furgone", racconta Ilaria. "Sono arrivati i soccorsi, lo hanno portato via con l'elicottero. Mi tremano le gambe ancora adesso. Se non c'erano le limitazioni per il coronavirus sapete quanti mezzi potevano esserci? Il virus a qualcosa è servito".