Dopo ventotto giornate disputate e prima dello stop, lo Spezia di Vincenzo Italiano era in piena corsa per la promozione. Ma adesso, per via dell'emergenza Coronavirus, è tutto fermo. "In questo momento - dice a TMW il portiere Simone Scuffet - la cosa più importa è e deve essere la salute di tutti perché pensare al calcio è veramente difficile: ho ancora le sensazioni dell'ultimo periodo sul rettangolo verde, nelle ultime partite giocate in cui il paese era già in emergenza si percepiva che andare in campo non era la stessa cosa, che ogni ora poteva cambiare qualcosa. A ogni modo, nelle ultime gare abbiamo rallentato un po' con i risultati, e avevamo voglia di riprendere il ritmo che avevamo nelle prime partite di ritorno: speriamo di poterlo fare non appena sarà possibile tornare in campo".
Scuffet torna al calcio e alla sua scelta di ripartire, dopo il precoce esordio nell'Udinese in A, dallio Spezia. “Sembra sempre che qualsiasi scelta faccia, la A turca o la B italiana, sia negativa, ma io ho trovato in questo tanto di positivo. La Turchia è stata un’esperienza formativa, un mondo diverso rispetto all’Italia, dove il calcio è più circoscritto all’evento partita. Spezia è stata la grande occasione, arrivata nel momento giusto del mercato, che era agli sgoccioli: stavo perdendo le speranze anche se sapevo di meritare una chance. Ma il portiere è di solito il primo calciatore che viene tesserato, non era semplice, anche perché a Udine stavo bene, ma mancava la sensazione del gruppo, era chiaro che non avrei trovato spazio. Qua hanno avuto la voglia e il coraggio di puntare su di me”.
Come passa le giornate il portiere costretto all'inattività? "Sono settimane particolari, ma bisogna farci forza e andare avanti, anche perché non ci viene chiesto nient’altro che di stare in casa mentre molte altre persone stanno dando tutto, a volte purtroppo anche la vita, per aiutarci: penso a tutti i dottori, infermieri, forze dell’ordine ma anche a tutte le persone che continuano a lavorare per esempio nei supermercati per non farci mai mancare il piatto a tavola. Io in casa di solito alla mattina faccio una sessione di allenamento insieme ai miei colleghi portieri e i nostri preparatori, poi pranzo e il pomeriggio lo divido tra televisione, PlayStation e dei passatempi che cerco di trovare con la mia fidanzata: stiamo facendo dei puzzle”.
Infine, un accenno al taglio degli stipendi: "E' un argomento di cui sento molto parlare, ma penso che ora come ora ci siano cose più importanti da decidere".
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Coronavirus, Scuffet (Spezia): "Più del calcio adesso conta la salute di tutti"
Il portiere degli aquilotti ribadisce l'ordine delle priorità nel momento critico
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