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Il vicesegretario del Pd attacca le scelte del premier
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"Esprimo perplessità sul modello Genova perché non so se sia così replicabile. Suggerirei piuttosto l'applicazione piena della normativa Madia sui tempi certi di risposta tra privati e pubblica amministrazione. Ci sono enti sistematicamente in ritardo". Così il vice segretario del Pd Andrea Orlando a in merito al 'modello Genova' preso a esempio dal premier Giuseppe Conte per affrontare l'emergenza Coronavirus (LEGGI QUI). 

A domanda specifica, l'ex Guardasigilli replica: "Sì, nutro perplessità sul modello del commissario straordinario sempre e comunque. E perché i tempi certi non servono soltanto per le grandi opere, ma per tutto". "Spesso la selezione della classe dirigente burocratica non è basata sui risultati ottenuti sull'aiuto alla crescita", aggiunge Orlando.


Sulla chiusura delle scuole
"c'è stato solo un errore nella modalità di gestione della comunicazione, non mi pare sia una questione di divisione del governo". minimizza Orlando che comunque si dice "favorevole alle misure prese dal governo" nonostante i prevedibili effetti collaterali: "Quello che so è che qualsiasi misura che sospende le attività delle persone aiuta a contenere la diffusione".

Quanto alla possibilità di ulteriori iniziative da prendere per arginare la diffusione del virus per il parlamentare ligure "altre misure andranno valutate day by day perché non conosciamo ancora quale sia lo sviluppo di questa malattia e il suo impatto sul servizio sanitario. Pensare si avere chiari tutti gli effetti ultimi di questa evoluzione non è possibile". Quanto alla possibilità di altre "chiusure" per il vice segretario dem sarebbe meglio "non mettere altra carne al fuoco: ora farei un appello affinché queste raccomandazioni vengano seguite", conclude lo spezzino.