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E per gli Stati generali i penstallati pensano al meeting on line
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"Non sembrano esserci le condizioni. E qualcuno deve pur dirlo: Basta! O come diceva una volta qualcuno: Vaffa…". E' il messaggio lapidario con cui il giornalista Ferruccio Sansa, in pole position per essere il candidato presidente alle prossime regionali della Liguria in caso di alleanza centrosinistra-M5s, sembra sfilarsi definitivamente dalla partita. Addio definitivo alla partita o ennesimo ultimatum, apparentemente senza appello?

Sansa affida lo sfogo al suo blog.
"Sono passati mesi bruciando credibilità e passione, screditando una proposta politica che avrebbe fatto della Liguria un'apripista per l'Italia. Logorando partiti e candidati. Non si è riusciti a dire 'basta' a questa melina infinita che guardava al proprio destino piuttosto che a quello della Liguria. Peccato, si poteva disegnare un altro futuro. Vicino, a portata di mano. Un futuro presente! Ma…".

Parole che fanno seguito al continuo rinvio della decisione sulle alleanze in Liguria come al continuo rinvio degli Stati generali pentastellati. Un punto su cui già il senatore Mattia Crucioli e il deputato Sergio Battelli erano stati chiari: "Il rinvio degli Stati Generali condanna il M5s all'autodistruzione e all'inconsistenza" (LEGGI QUI). Un limite che sembra superato dalla proposta avanzata nel momento in cui la psicosi coronavirus attanaglia il Paese, istituzioni e politca compresa evidentemente.

Lo 'smart working' applicato alla vita dei partiti. Ora il Movimento 5 stelle sta valutando la possibilità di modificare la struttura degli Stati generali: il 'congresso' del Movimento 5 stelle in un primo momento si sarebbe dovuto tenere il 15 marzo, poi si era pensato di posticiparlo subito dopo il referendum. Era affiorata in una fase successiva l'idea di tenerlo comunque prima della consultazione per il taglio del numero dei parlamentari, infine l'orientamento di farlo slittare a luglio.

La data e le modalità dell'appuntamento non sono necessariamente legate all'emergenza coronavirus, "ma non si possono escludere ripercussioni", sussurrano alcune gole profonde. Vito Crimi, alla buvette della Camera si è lasciato sfuggire che "in realtà non è necessario riunire per forza migliaia di persone in una sala. Si puo' ipotizzare anche che ognuno si colleghi da casa propria on line". In questo modo, seguendo la sua tesi, "ognuno potrebbe partecipare alla discussione sui tanti temi sul tavolo ed esprimere una propria valutazione. Potrebbero parlare tutti. Tanto ogni votazione alla fine sarà on line", osserva il reggente.

La possibilità di trasferire "on line" tutto il dibattito è solo una delle ipotesi. "Se arriva una proposta del genere significa che si vuole solo il funerale del Movimento", sussurra in conclusione una fonte parlamentare.