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Proposta di legge per replicare il modello del Ponte Morandi
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Forza Italia presenterà in Parlamento una proposta di legge per replicare il modello del Ponte Morandi ed estenderlo ad altre dieci infrastrutture strategiche. E' quanto fa sapere la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini. "Nel 2001 fu il presidente Berlusconi a far approvare la 'legge obiettivo', con la quale veniva pianificato un piano di grandi opere da realizzare entro dieci anni nel nostro Paese. Adesso abbiamo sotto gli occhi il 'miracolo' del Ponte Morandi: il mega viadotto di Genova è praticamente ultimato a meno di due anni dalla tragedia dell'agosto 2018. Forza Italia sta presentando in Parlamento una proposta di legge per replicare il modello del capoluogo ligure e della legge obiettivo per altre dieci infrastrutture strategiche", spiega Gelmini.

La deputata azzurra si avvicina quindi alla linea di Italia Viva
e lancia un amo a Renzi. "Adesso anche lui si accorge di questa opportunità e lancia l'idea dei 100 commissari per i cantieri più importanti. Bene, peccato che durante i suoi anni di permanenza a Palazzo Chigi il leader di Italia viva sia stato tra i più convinti promotori del codice degli appalti. Uno strumento che ha contribuito a burocratizzare e rallentare ulteriormente la realizzazione delle grandi opere nel nostro Paese. L'ex premier ed ex segretario dem adesso ha cambiato idea? Meglio tardi che mai", conclude. C'è chi legge a Roma queste dichiarazioni con me un primo segnale tra Forza Italia e Italia Viva verso una possibile crasi tra i due partiti.

Matteo Renzi, al Senato ha presentato
un piano complessivo di interventi "per fare svoltare il paese" e non renderlo più vulnerabile "alla crisi economica che ci apprestiamo a vivere nei prossimi mesi". Insieme ai big del partito, l'ex segretario del Pd ha lanciato il piano "Italia shock", il cui filo conduttore è la necessità di "far ripartire i cantieri e rilanciare le infrastrutture" anche e soprattutto attraverso "la struttura commissariale" che è "l'unica percorribile per rimettere in moto il paese". Ecco dunque la proposta di "nominare 100 commissari a cui affidare i cantieri più importanti in Italia".

A ruota rispetto al suo leader, Raffaella Paita
, capogruppo di Italia Viva in Commissione Trasporti alla Camera, aveva dichiarato che "la Liguria, più delle altre regioni, ha un vitale bisogno che siano sbloccate le sue opere. Per questo abbiamo chiesto che lo strumento della gestione commissariale venga applicato anche alla Gronda e alla diga del porto di Genova. Non servono risorse ma solo le capacità necessarie per utilizzarle, disincagliando gli ostacoli burocratici che ne hanno fin qui impedito l'apertura dei cantieri. Ci auguriamo quindi che il governo faccia proprio il piano shock, perché è da lì che passano la rinascita dell'economia e dell'occupazione liguri".


"Sbloccare i cantieri è una priorità del Paese e lo dico da Genova dove lo abbiamo fatto. Ma perché, come propone Italia Viva, nominare altre poltrone e altri commissari da Roma? Semplicemente diamo ai sindaci e ai presidenti di Regione gli stessi poteri commissariali che servono per sbloccare e far procedere speditamente i cantieri. Intanto, cari amici di Italia Viva, di cantieri sbloccatene almeno uno, quello della Gronda, che è già pronto a partire ed è bloccato dal governo". Così il governatore della Liguria, Giovanni Toti, risponde in una nota alla proposta avanzata dagli esponenti di Italia Viva di nominare "cento commissari" per sbloccare i cantieri. "La tragedia di Ponte Morandi - aggiunge Toti - ha dimostrato che quando alle amministrazioni locali vengono dati i poteri per decidere le cose, viene riconosciuta loro anche l'autorevolezza che ha consentito a Genova e alla Liguria di essere un esempio virtuoso per l'Italia e non solo"