cultura

Sono in tanti ad essere in debito artistico
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 Avrebbe compiuto 80 anni Fabrizio De André, nato il 18 gennaio 1940: a festeggiarlo saranno diverse iniziative in Liguria e nel resto d’Italia, a testimonianza del fatto che sia ancora uno dei cantautori più influenti d'Italia. La grandezza di Faber fu tale da ispirare e cambiare parte del cantautorato a lui contemporaneo e di farlo ancora oggi, a poco più di ventun anni dalla morte (11 gennaio 1999).

Sono in tanti ad essere in debito artistico con lui, a partire da Francesco De Gregori che con De André collaborò e che ammise candidamente di aver iniziato a scrivere canzoni proprio perché ispirato da quelle di Faber, fino a Ivano Fossati, altro suo caro amico, che lo definì a più riprese un punto di riferimento. Entrambi hanno avuto carriere diverse, tutti e tre invece hanno in comune il fatto di aver scritto canzoni tra le più mirabili della storia musicale italiana, prendendo dal repertorio francese e belga, tanto caro alla scrittura di Faber, o dall'America, più marcata in De Gregori e Fossati.

I rapper di oggi si sono trovati spesso a fare i conti con il bagaglio culturale lasciato dal poeta ligure.
Due esempi: il rapper partenopeo Clementino, che nel 2016 portò a Sanremo una cover di 'Don Raffae'', e IZI, ligure come Faber, che l'anno scorso nel suo ultimo album Aletheia, ha inserito una cover di Dolcenera. Sono tantissimi gli album omaggio dedicati al cantautore ligure. Su tutti 'Faber, amico fragile', dei primi anni del 2000, che raccolse le voci migliori della musica italiana da Celentano a Zucchero fino a Vecchioni, Battiato e Gino Paoli, passando per Vasco Rossi e Luciano Ligabue, tutti ammisero di essere stati influenzati dalla sua scrittura. Allo stesso modo, quasi 20 anni più tardi, arrivò 'Faber Nostrum', 15 brani di Fabrizio De Andre' reinterpretati dai migliori nomi della scena indie italiana. In pratica da Gino Paoli ai Pinguini Tattici Nucleari, tutti devono qualcosa a Fabrizio De Andre' che avrebbe certamente continuato a cantare i dimenticati sempre in "direzione ostinata e contraria".