A meno di due giorni dall'udienza davanti al tribunale di Milano sul recesso chiesto da Arcelor Mittal rispetto agli impianti e ai lavoratori ex Ilva, le segreterie di Fiom, Fim e Uilm di Genova in una lettera unitaria attaccano il governo definito "pasticcione e inaffidabile"."I lavoratori e le organizzazioni sindacali non vengono consultati - ricordano i sindacati - parlano di noi e del nostro futuro, ma è evidente che governo e azienda se ne fregano dei lavoratori" e "l'unica certezza che nessuno dei due vuole rispettare l'accordo del 6 settembre 2018 rimettendo in discussione l'occupazione". Da un lato nello stabilimento di Cornigliano "i lavoratori Arcelor Mittal lavorano sempre peggio e in situazioni al limite della sicurezza: manca gasolio per lavorare e accedere con i bus agli impianti, manca luce nelle banchine e non si spende un euro di manutenzione".
Dall'altro i 280 lavoratori Ilva in As "non hanno ancora garanzie che venga pagato il 10% per arrivare al 70% del reddito come pattuito con accordi". Per i sindacati genovesi dei metalmeccanici "il Governo pasticcia, ingarbugliandosi tra decreti, leggi, emendamenti e si incarta non garantendo il dovuto ai lavoratori. Voci parlano di approvazioni con la fine del mese di febbraio, ma intanto il reddito è decurtato del 10%. I lavoratori - concludono Fiom, Fim e Uilm - non sono disponibili a pagare il prezzo delle vostre scelte e risponderanno con forza e determinazione".
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