Politica

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Di questi tempi, tra gli strali di Beppe Grillo e gli attacchi alla “casta”, risulta una pazza idea. Ecco perché è solo bisbigliata, per adesso. Ma c’è da giurare che nell’arco di qualche mese sarà messa in atto. I consiglieri comunali di Palazzo Tursi (Genova) stanno pensando di alzarsi il gettone di presenza. Interpellati uno per uno da Primogiornale ammettono a denti stretti, sottovoce, con un pizzico di imbarazzo. E tutti precisano: per ora è solo un’idea.. un’ipotesi.. ne dobbiamo ancora parlare. Non c’è nulla di concreto. Però poi aggiungono: “D’altronde siamo quelli che prendono meno. Guardate in Regione. E nelle altre grandi città. Hanno cifre faraoniche”. Non a caso nell’incontro che si è svolto tra i capigruppo e l’assessore al bilancio, il presidente del consiglio comunale, Giorgio Guerello, ha portato una tabellina. Accanto a ogni città la cifra di quanto prendono i consiglieri. “Genova è fanalino di coda –spiega– Noi prendiamo 90 euro lorde a seduta. Tolte le tasse ne rimangono non più di 50, 55. E se uno fa il consigliere con serietà, perde tempo e soldi”. Il ragionamento non fa una piega, non fosse che nessuno dei consiglieri comunali rinuncia al proprio lavoro per impegnarsi a tempo pieno a fare l’amministratore. Per ora il ragionamento finisce qui. Ma è solo rimandato a un prossimo incontro quando la tabellina distribuita da Guerello per sua stessa ammissione un po’ approssimativa (“sono dati che abbiamo raccolto al telefono”) sarà sostituita da un prospetto più preciso e dettagliato, con le indennità città per città. E quel punto, di fronte alle cifre faraoniche dei consiglieri di Palermo, Milano e Torino (sono quelli che prendono di più) come potranno i nostri accontentarsi di 90 euro? (Davide Lentini)