"La solitudine è il cancro del nostro tempo, vivere isolati gli uni dagli altri, prigionieri di noi stessi, della nostra libertà, è una continua tentazione che in nome della individuale autonomia ci allontana, e dissolve i legami anche più sacri e vitali, quelli con gli altri, con la realtà nelle sue ruvidezze, con la legge morale e le verità della fede, con Dio stesso". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei cardinali europei, durante l'omelia pronunciata durante la messa di Natale in San Lorenzo, a Genova."Ma nel medesimo tempo, ci separa anche da noi stessi, tanto che l'uomo moderno non sa più chi è e dove stia andando, quale il senso del suo vivere, delle sue gioie e speranze, del futuro che l'attende", ha proseguito l'ex presidente della Cei.
"Se la fede non scomoda la mentalità del mondo non serve a niente, lo tradisce perché non immette quella novità irriducibile che è Cristo Salvatore". Per questo, "un cristianesimo che non pone un giudizio sulle cose è svuotato e inutile: la fede non è un insieme di buoni sentimenti, né un galateo del vivere insieme onde evitare ogni confronto". Anche se questo puo' portare alla persecuzione e al martirio. Infatti "Gesù, la Verità che salva amorevolmente, non ha fatto così, tanto che da Betlemme è finito a Gerusalemme sul Calvario, croce e gloria", ha concluso Bagnasco.
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