cultura

Un pasto per circa 8mila persone
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A Genova si è ripetuta la tradizione dei pranzi di Natale solidali della Comunità di Sant'Egidio con mille volontari impegnati per offrire un pasto a circa 8mila persone in 60 punti della città nella giornata del 25 e in quelle precedenti e successive. Per tutti un menù delle feste (antipasto, lasagne, arrosto, frutta fresca, panettone e spumante, caffè e cioccolatini) e un regalo personalizzato per ogni ospite. Il pranzo principale, come gli scorsi anni, si è svolto nella Basilica dell'Annunziata, ma le tavolate sono imbandite in tutta la città, dal centro (Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale, Magazzini del Cotone al Porto Antico, Commenda di Pre'), alle periferie.

I volontari di Sant'Egidio hanno organizzato pranzi e feste anche per i detenuti delle case circondariali di Marassi e Pontedecimo, per quelli della casa di reclusione di Sanremo e, in Liguria, anche ad Andora, Chiavari, Rapallo, Savona. Il pranzo di Natale di Sant'Egidio è divenuto tradizionale da quando, il 25 dicembre 1982, venne allestito a Roma, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, il primo pranzo con i poveri. Si trattava, allora, di una ventina di persone, ma l'invito si è allargato: nel 2018 si è apparecchiata la tavola per circa 60mila invitati in Italia e per 240mila nel mondo, tra Europa, Africa, Asia e America.

BUCCI E BAGNASCO A TAVOLA - 25 pranzi in città e 400 persone nella basilica dell'Annunziata per il tradizionale pranzo di Natale che tutti gli anni la comunità di Sant'Egidio offre ai poveri e agli homeless. Al pranzo hanno portato un saluto il sindaco Marco Bucci e il cardinale Angelo Bagnasco. "Ringrazio la Comunità di Sant'Egidio e i tanti volontari: sono il segno che la nostra città vuole essere sempre più solidale e accogliente", ha detto Bucci. Grazie anche da parte del cardinale per "la vicinanza che vedo in questa basilica e che si svolge in tanti altri luoghi di Genova. Oggi, che è Natale, la vedo in modo particolare ma so che continua lungo tutto l'anno". In un mondo "difficile come il nostro i pranzi di Natale di Sant'Egidio sono segno di contraddizione, speranza e al tempo stesso possibilità per tutti quelli che non vogliono rassegnarsi a un mondo pieno di solitudine e tristezza. Mettere i più deboli e fragili al centro è un bene per tutti", ha ricordato Andrea Chiappori, responsabile della Comunità in Liguria.

DECINE DI MIGLIAIA DI PASTI IN ITALIA E NEL MONDO - Oltre 60mila persone in Italia e 240mila in tutto il mondo hanno partecipato ai Pranzi di Natale con i poveri, amici della Comunità di Sant’Egidio. A ritrovarsi insieme, seduti alla stessa tavola, a partire dalla Basilica di Santa Maria in Trastevere - dove iniziò questa tradizione nel Natale del 1982 - tante persone diverse tra loro: dai senza fissa dimora ai rifugiati venuti con i corridoi umanitari in Europa, dagli anziani soli alle famiglie in difficoltà, fino ai bambini di strada e ai poveri che vivono nelle grandi bidonvilles dell’Africa e dell’America Latina. In Italia, oltre a Genova, sono state coinvolte oltre cento tra grandi e piccole città, tra cui Roma, Napoli, Messina, Milano, Bari, Firenze, Torino, Novara, Padova, Catania, Palermo, Trieste.